Durante la sua prima (e tanto attesa) apparizione televisiva, l’uomo che ha ucciso Osama bin Laden ha detto che il governo americano aveva sempre pianificato di assassinare la mente dietro l’11 settembre, e che il team Navy Seals incaricato dell’operazione pensava di essere destinato a una missione suicida. Lo speciale tv di Fox News, dal titolo “L’uomo che ha ucciso Osama bin Laden”, ha avuto per protagonista il soldato americano Robert O’Neill. O’Neill ha spiegato nei dettati l’impresa che ha portato all’uccisione del capo di al Qaida nel rifugio segreto di Abbottabad, in Pakistan, il 2 maggio 2011. E in un passaggio O’Neill ha detto di essere stato convinto che si trattasse di un’operazione senza via di ritorno. “O moriremo con lui o saremo arrestati dai pachistani, passando il resto delle nostre vite in prigione”: questo il pensiero che era passato per la mente sua e dei suoi commilitoni. “Osama è morto come un codardo”, aveva detto nei giorni scorsi il soldato. O’Neill adesso lavora come speaker motivazionale di alto profilo, e aveva sempre rivelato di essere stato parte dei corpi speciali della Marina americana, ma fino ad ora non aveva mai dichiarato di essere l’uomo che aveva premuto il grilletto davanti al terrorista.
La prima intervista in cui rivelava di aver fatto parte della missione speciale che ha portato all’uccisione di Bin Laden risale a un anno fa, ma O’Neill aveva parlato dietro anonimato. Poi una settimana fa il quotidiano Daily Mail ha rivelato per primo la sua identità, con la piena collaborazione di O’Neill che ha attirato le reazioni critiche di altri membri dei Navy Seals, che hanno anche provato a screditare la sua versione dei fatti. C’è chi è arrivato anche a negare che si tratti della persona che ha effettivamente sparato allo “sceicco del terrore”. Secondo il Daily Mail, O’Neill è pienamente cosciente e non si pente della scelta di rivelarsi al pubblico. Lui dal canto suo continua a respingere le accuse e a confermare la sua storia.