L’Ufficio Parlamentare di Bilancio non ha validato la previsione sul Pil del 2019 contenuta nella nota di aggiornamento del Def giudicandola “eccessivamente ottimistica”. L’Upb segnala poi come ci siano “forti rischi al ribasso cui sono soggette le previsioni per il 2019” per alcuni fattori. In particolare, ha spiegato il Presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), Giuseppe Pisauro, per “le deboli tendenze congiunturali di breve termine, che rendono poco realistiche forti trend al rialzo rispetto allo scenario tendenziale del prossimo anno” e per “la possibilità che nelle attese degli operatori di mercato lo stimolo di domanda ingenerato dall’espansione dell’indebitamento venga limitato dal contestuale aumento delle turbolenze finanziarie”.
Secondo l’Ufficio Parlamentare di bilancio inoltre, “disallineamenti rispetto alle stime del panel UPB e fattori di incertezza sulla crescita reale riguardano anche il biennio 2020-2021, periodo al di fuori dell’orizzonte di validazione”. Pisauro ha pure evidenziato che “la liberalizzazione degli orari di apertura ha prodotto vari effetti: “ha cambiato le abitudini di consumo rendendo possibile la suddivisione degli acquisti sull’intero arco settimanale; ha contribuito all’aumento dell’occupazione ma anche alla segmentazione del mercato del lavoro; ha amplificato le conseguenze della crisi economica per alcuni piccoli esercizi commerciali; ha contribuito, insieme alle altre norme di liberalizzazione del commercio, all’attuale assetto della grande distribuzione organizzata e a una diminuzione della frammentazione del settore”.
Il Presidente dell’UPB ha invece sottolineato che “gli orari di apertura degli esercizi commerciali hanno avuto impatti positivi sull’occupazione, mentre quelli sulle vendite e sui prezzi non sono statisticamente significativi”. Ma il governo va avanti con determinazione sulla manovra. La bocciatura dell’Upb al quadro macroeconomico della nota di aggiornamento al Def non cambia i piani dell’esecutivo gialloverde. A parte la mancata validazione dell’Ufficio parlamentare bilancio, la nota di aggiornamento del Def ha incassato le valutazioni negative di Bankitalia e Corte dei conti. La bocciatura dell’Upb ha fatto scattare la richiesta delle opposizioni di nuova audizione del ministro dell’Economia Giovanni Tria che oggi tornerà davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato.
Tria potrà recepire le osservazioni dell’Upb oppure confermare la Nadef e spiegarne le ragioni. Al termine del vertice a palazzo Chigi il vice premier Matteo Salvini ha detto che “stiamo limando, aggiungendo, migliorando.. legge Fornero, pace fiscale, riduzione delle tasse”. “Noi andiamo avanti – ha ribadito – chi si ferma è perduto”. Il perché della riunione di stasera? “Le riunioni le facciamo a prescindere da quello che dicono a Bruxelles perché da persone serie stiamo limando al centesimo”, ha risposto. Anche l’altro vice premier Luigi Di Maio conferma che non si cambia. “Si va avanti: è una manovra che abbiamo deciso di portare avanti e tornare indietro significherebbe tradire gli italiani”. “I livelli di deficit non cambiano”, ha aggiunto.