“Tutto quello che viene sopra il 3 per cento sarà l’inizio di un cammino”. Maurizio Lupi ci crede alla sua lista ‘Noi moderati’. Ed è convinto che “la sfida politica del vero centro è nel centrodestra”. Poi l’affondo al duo Renzi-Calenda, dopo l’ennesimo “no” di Mario Draghi alla guida di un nuovo governo: “Finalmente finiranno di tirarlo per la giacca a fini elettorali”.
Onorevole Lupi, arriva anche il Dl Aiuti ter, ossigeno per due mesi. E poi?
“Certo, è un decreto che può mettere una ‘toppa’ ma non può essere la soluzione del problema. Tuttavia, questo decreto inizia ad allargare la visione non solo alle aziende energivore ma a bar, commercianti eccetera. Il problema è trasversale e rischia di mettere in ginocchio l’Italia. In ogni caso, la soluzione deve arrivare dall’Europa. D’altronde, anche se con un po’ di ritardo, una risposta strutturale contro il Covid-19 è arrivata da Bruxelles, facendo debito comune per il sostegno alle imprese, alle famiglie, pure in questo caso del ‘caro-energia, la risposta non può che arrivare dall’Europa. In sostanza, è una sfida comune per lo stesso rilancio dell’Unione europea”.
Tutti da mesi siete convinti che la soluzione deve arrivare dall’Europa, ma finora la Ue s’è limitata a qualche bozza contenente la diminuzione di un paio di gradi di temperatura…
“Il fatto è che questa questione rischia di essere ancor più grave di quella del Covid-19. Quindi, o l’Europa capisce che questa è la sfida credibile e forte o l’Unione europea rischia di uscirne sconfitta. Il ministro Cingolani, in queste ore, ha annunciato che il 30 settembre ci sarà una proposta circa il tetto sul prezzo del gas, vedremo. Noi lavoreremo affinché l’Europa faccia questo passo”.
Il tema dell’europeismo sembra scuotere di nuovo il centrodestra dopo il voto della Lega e Fdi a Bruxelles. Pensa che nella coalizione ci sia un partito anti-Europa?
“Il metodo di ‘Noi moderati’ è semplice: serietà, concretezza, competenza e corresponsabilità. Il programma di centrodestra, firmato da Salvini, Meloni, Berlusconi e da me, presentato tra l’altro, a norma di legge, al primo punto è molto chiaro: siamo europeisti, atlantisti e occidentali. E su questo non ci sono e non possono esserci dubbi nel centrodestra. Quindi, suggerirei di evitare strumentalizzazioni. Non a caso noi chiediamo di dare forza politica alla nostra lista perché è evidente che nella coalizione di centrodestra più è forte il centro più è credibile l’azione di governo. Noi siamo una coalizione non un partito unico”.
A proposito ci centro. Potrebbe esserci un risultato elettorale del duo Renzi-Calenda tale da condizionare la nascita di un’eventuale governo di centrodestra?
“Al di là che sia terzo o quarto polo, parliamo di una proposta legittima ma che ha una connotazione di sinistra perché è noto che sia Renzi, sia Calenda vengono dal Pd. Quindi di centro non c’è nulla E che, tra l’altro, si candidano per la prima volta per prendere dei voti non per governare loro ma per chiedere agli italiani di far governare Draghi. In altri termini, si candidano per l’ingovernabilità”.
Un eventuale governo di centrodestra sarebbe pronto a dare vita al presidenzialismo?
“Un governo di centrodestra dovrà certamente mettere mano a una legge elettorale, a riforme per un assetto del Paese non toccando la prima parte della Costituzione. Come è anche legittimo il presidenzialismo. Di certo ha fatto bene la Meloni a indicare il metodo con cui confrontarci, perché le riforme si fanno con l’opposizione, quindi l’idea della Bicamerale mi sembra la strada più giusta”.