Lupo messo all’angolo. E intanto Raciti vola

9 febbraio 2014

Forte del soddisfacente bottino incassato dai tesserati, Fausto Raciti, punta dritto alla segreteria del Pd in Sicilia. Stando alle cifre, degli avversari non c’è traccia. L’uscente Giuseppe Lupo addirittura ha ottenuto un terzo dei voti del cuperliano, attestandosi a circa il ventitré per cento. Per qualche decimale, la civatiana Antonella Monastra è riuscita a rimanere in partita; per gli altri due partecipanti, invece, non avendo raggiunto la soglia di sbarramento del cinque per cento, è stata un’esperienza. Dunque, i giochi sembrano fatti. L’uomo “calato dall’alto” per dirla con Lupo, vince il primo round e prepara la volata per via Bentivegna. Il segretario uscente sembra essere rimasto nella trappola realizzata ad arte dai pezzi da novanta del suo partito. Paga dunque per l’inesperienza. E forse una gestione del partito mal digerita da alcuni settori. Dunque, tutti uniti per il cuperliano che gode del sostegno dei renziani, di un pezzo di partito che fa capo al governatore Crocetta e di un’altra sostanziosa fetta di Democratici guidati dal navigato Crisafulli. Che a pensarlo alleato con il sindaco di Firenze, si fa fatica. A questo punto, domenica saranno i gazebo ad eleggere il nuovo segretario. Per Lupo, a questo punto, resterebbero pochi margini di manovra. E non basta, all’ex cislino, aver incassato il sostegno di Giuseppe Lauricella e Antonio Ferrante, fino a ieri due sfidanti, e che insieme hanno raggiunto poco più del cinque per cento. Le cifre arrivate dal territorio per Lupo sono spietate. Appare un pugile all’angolo. Tagliato fuori anche dagli accordi romani, attraverso i quali è stato sancito un patto tra il renziano Davide Faraone e il leader dello Scudocrociato, Gianpiero D’Alia, (con la benedizione di Crocetta) con il quale si mette il sigillo sulla riforma delle Province e sul percorso della manovra ‘bis’, a breve in discussione all’Ars. S’è anche discusso di rimpasto. I bene informati parlano di ipotesi già tracciate. Domani a Roma altro incontro. Ma nulla verrà fuori prima dell’elezione del nuovo segretario Democratico. (G. Min.)

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