Lusso e kalashnikov, la nuova vita dei talebani a Kabul

13 settembre 2021

Eravamo abituati a verderli per le strade polverose dall’Afghanistan, ora i Talebani hanno preso il controllo della sfarzosa residenza dell’ex vicepresidente Dostum in carica dal 2014 al 2020. Lusso e kalashnikov è questa la nuova vita dei talebani che a Kabul hanno occupato il cosidetto “quartiere dei ladri” nella capitale. Abdul Rashid Dostum, ex feroce signore della guerra, scappato con l’arrivo dei talebani, è accusato come altri esponenti del deposto governo afghano di corruzione e di essersi arricchito grazie agli aiuti dell’Occidente al Paese.

La questione è che se uno costruisce un palazzo usando le sue proprietà e le sue finanze va bene anche se fa la casa d’oro, ma se come nel governo passato qualcuno cerca di costruire un palazzo usando il denaro del popolo, noi non lo permetteremo spiega il comandante talebano Qari Salahuddin Ayuobi. Il lusso stride violentemente con la condizione della popolazione e con gli stessi abiti austeri degli studenti del corano che hanno sempre tra le mani il fucile Ak-47. “Non c’è alcuna differenza tra le colline e questi luoghi di lusso, perché la nostra fede è nell’islam, e l’islam proibisce una vita lussuosa. Secondo il Corano il nostro vero posto è la vita dopo la morte. Non cerchiamo questi posti lussuosi, aggiunge il comandante talebano.

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La corruzione endemica in Afghanistan ha di fatto facilitato la presa del potere da parte dei Talebani, che si presentano come protettori dell’islam, della tradizione e dell’integrità morale. Il mullah Mohammad Hassan Akhund, appena nominato alla guida del nuovo governo provvisorio talebano, è stato scelto come candidato di compromesso tra fazioni opposte all’interno dei talebani. La gestione del potere nel paese sembra tutt’altro che facile.

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