M5s al ballottaggio in 10 comuni, si punta a Carrara e Asti

M5s al ballottaggio in 10 comuni, si punta a Carrara e Asti
Beppe Grillo
24 giugno 2017

Dopo la delusione del primo turno delle elezioni amministrative con le sconfitte di Genova e Palermo, il Movimento 5 Stelle punta a conquistare domani i sindaci delle dieci città in cui i candidati sindaco pentastellati sono arrivati al ballottaggio. Con un occhio di riguardo in modo particolare ai due capoluoghi di provincia: Carrara, dove Francesco De Pasquale è stato il più votato al primo turno, e Asti, dove Luigi Di Maio ha scelto di chiudere la campagna elettorale per sostenere Massimo Cerruti contro il candidato del centrodestra Maurizio Rasero. In Piemonte, oltre ad Asti, M5s concorre alla poltrona di primo cittadino di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, con Lorenzo Giuseppe Lucchini che sfida Enrico Silvio Bertero del centrodestra. In Toscana gli occhi sono puntati su Carrara: “Nella mia città M5s è la prima forza politica ed io sono il candidato sindaco più votato; per la prima volta a Carrara andremo al ballottaggio. Davanti a noi c’è una occasione storica per rialzarsi e dare speranza alla nostra bellissima Carrara”, scrive il candidato De Pasquale sul blog di Beppe Grillo, facendo appello a “tutti i cittadini delusi dal Pd e dal Psi, e a chi, al primo turno non è andato a votare, convinto che non fosse possibile cambiare lo stato delle cose. Oggi abbiamo dimostrato a tutti che cambiare Carrara è possibile. Basta volerlo”. La sfida è contro Andrea Zanetti, candidato del centrosinistra.

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A Fabriano (Ancona) i pentastellati hanno in campo Gabriele Santarelli contro il candidato di centrosinistra Giovanni Balducci. Nel Lazio, dove M5s governa già Roma e Pomezia, si ritrova al ballottaggio ad Ardea con Mario Savarese contro Alfredo Cugini, appoggiato da una serie di liste civiche, e a Guidonia Montecelio con Michel Barbet che sfida Emanuele Di Silvio, candidato del centrosinistra. Pentastellati al ballottaggio contro candidati tutti del centrodestra anche in tre comuni pugliesi: Santeramo in Colle, in provincia di Bari, con Flavio Baldassarre contro Franco Nuzzi, a Mottola in provincia di Taranto con Giovanni Piero Barulli contro Raffaele Ciquera e a Canosa con Roberto Morra contro Sabino Silvestri. In Sicilia a Scordia, in provincia di Catania, Maria Contarino è al ballottaggio contro Francesco Barchitta. A differenza del primo turno, per i ballottaggi non è sceso in campo Beppe Grillo. Dal 16 giugno, su un pullman a fare il ‘Sindaci 5 stelle tour’ sono stati Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista insieme ad altri parlamentari, scegliendo di chiudere venerdì 23 ad Asti. E nei comuni dove M5s è rimasto fuori dai ballottaggi? Ufficialmente, come ha spiegato Di Maio più volte, nessuna indicazione di voto ai propri elettori: “Daremo massima libertà ai nostri elettori – ha spiegato il vicepresidente della Camera – e non ci permetteremo ma di dire cosa votare per cui anche stavolta nessun sostegno e nessun endorsement. Sapranno i cittadini cosa votare perché gli elettori vanno trattati con rispetto e chi crede di potergli dire cosa debbano votare è una persona che gli manca di rispetto”.

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Qualche indicazione qua e là però arriva. Una riguarda Trapani. Arriva da Beppe Grillo in persona che interviene sul blog per invitare i suoi sostenitori a non andare a votare domenica 25 giugno a quello che definisce un “ballottaggio fake”: nel capoluogo siciliano, unico candidato sindaco è rimasto Pietro Savona del Pd dopo l’esclusione di Girolamo Fazio. Per essere eletto Savona dovrà raggiungere il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto e dovrà anche ottenere il 25 per cento delle preferenze. “Mandate all’aria questa machiavellica torta di merda – dice Grillo – e lasciate che la città venga commissariata subito, che cos’altro potrebbe succedere, fra un anno, o molto meno che verrà commissariata. Perché sarà pure una realtà complessa ma la materia di cui è fatta è chiara a tutti: collusi e collusori”. Altra preziosa e simbolica indicazione di voto arriva a Parma, primo capoluogo conquistato dai 5 stelle nel 2012 con Federico Pizzarotti. Oggi Pizzarotti, sindaco uscente, è un ex ai ferri corti col Movimento e si ritrova al ballottaggio contro Paolo Scarpa, candidato sostenuto dal Pd e da due liste civiche. Lo scarto tra i due al primo turno è stato minimo: 34,78% contro il 32,73%. E il 3,18% preso dal candidato M5s Daniele Ghirarduzzi può essere determinante. E’ lui a scrivere su facebook: “Se vuoi impedire che il Pd conquisti il Comune non votare Pizzarotti. Almeno Scarpa è sostenuto da 3 liste diverse”. Ma dal blog arriva a stretto giro la precisazione: “Il MoVimento 5 Stelle non dà indicazioni di voto ai cittadini che votano al ballottaggio in comuni in cui tra i due candidati non ce ne sia uno del MoVimento. Chi dà indicazioni diverse non parla a nome del MoVimento 5 Stelle”.

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