M5S, la scure di Grillo: verso non ricandidatura deputati sospesi per firme ‘false’ a Palermo

SANZIONI A 5 STELLE Si tratta dei 3 parlamentari indagati: Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita

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Potrebbero non essere ricandidati i deputati M5S che sono stati sospesi dal Movimento 5 Stelle per la vicenda delle firme false di Palermo. Secondo quanto si apprende, e’ una delle ipotesi in campo, alla quale i ‘vertici’ stanno ancora lavorando e che sara’ “a brevissimo” ufficializzata tramite comunicazione sul blog di Beppe Grillo. A rischio, quindi, la ricandidatura dei 3 parlamentari pentastellati indagati dalla procura di Palermo: Riccardo Nuti (foto), Claudia Mannino (foto) e Giulia Di Vita.

Secondo quanto viene spiegato in ambienti autorevoli M5S, cosi’ come nelle Comunarie di Palermo non sono stati candidati gli esponenti sospesi, cosi’ potrebbe e dovrebbe accadere a livello nazionale. A Palermo, in realta’, i due deputati 5 Stelle eletti all’Assemblea regionale siciliana Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio si erano autosospesi; mentre era stata sospesa dall’alto Samantha Busalacchi, una delle attiviste storiche piu’ ‘ortodosse’ di M5S a Palermo e che era addirittura in pole per la corsa a candidata sindaco nel capoluogo siciliano. A livello nazionale, invece, Nuti (che era considerato piu’ che ortodosso in M5S) Mannino e Di Vita sono stati sospesi dal collegio dei probiviri – composto dai parlamentari Paola Carinelli, Nunzia Catalfo e Riccardo Fraccaro – responsabili non solo di essere coinvolti nell’inchiesta sulle firme false depositate dai grillini alle comunali palermitane del 2012 ma anche di non essersi autosospesi dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia da parte della procura e come gli aveva richiesto espressamente Grillo.