Il deputato Giovanni Vianello ha annunciato in aula alla Camera l’uscita dal gruppo Movimento 5 stelle. Vianello è intervenuto a titolo personale al termine delle dichiarazioni di voto sul decreto sulla tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia. Un provvedimento che contiene anche una norma sull’ex Ilva di Taranto. Durante l’esame al Senato, nel decreto, infatti, è stata introdotta una norma che autorizza l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia a sottoscrivere ulteriori apporti di capitale e ad erogare finanziamenti in conto soci, nel limite massimo di 705 milioni di euro, per assicurare la continuità del funzionamento produttivo dell’impianto siderurgico dell’Ilva di Taranto. Inoltre, Invitalia viene autorizzata alla costituzione di una società, con capitale sociale determinato nell’ambito di un limite massimo pari a 70 milioni di euro, al fine di condurre le analisi di fattibilità finalizzate alla realizzazione e alla gestione di un impianto per la produzione del cosiddetto preridotto.
“Si decide – ha osservato Vianello – di dare soldi a un’industria che crea eventi di malattia e morte. Ora le perdite economiche se le accollerà lo Stato. Si doveva chiudere quell’area a caldo, si doveva fare un piano di riconversione ma non è stato fatto. Ricordo bene Patuanelli che si diceva d’accordo con la chiusura e poi se n’è andato dietro al Pd che proponeva continuità produttiva. Quello che fa più rabbia è il fatto di essere arrivati vicini a risolvere il problema e invece abbiamo fatto esattamente come tutti gli altri nonostante il sangue che ci abbiamo buttato. Io non posso avallare questo provvedimento. Annuncio il mio voto contrario e l’uscita dal gruppo M5s”.