Politica

M5S, voto sul capogruppo al Senato banco di prova per Conte

La versione di un dirigente contiano di stretta osservanza: “Ettore Licheri ce la fa con certezza e ampio margine”. Ma sono in pochi a credere che il capogruppo uscente dei 5 stelle al Senato incasserà domani un consenso sufficientemente largo per un nuovo mandato da dimostrare che almeno a palazzo Madama il leader del Movimento, Giuseppe Conte, ha il pieno controllo di quelle che dovrebbero essere le “sue” truppe. “Una bella partita. Secondo me la spunta ma non di molto”, prevede un senatore al momento non troppo vicino ai vertici. “Licheri ce la fa ma per poco”, è la previsione di un’altra fonte stellata.

L’interessato, cioè Conte, ospite di Porta a Porta, nega tutto: “Non vedo spaccature profonde, anzi non vedo spaccature. Ci sarà una votazione al Senato però io vedo tutti quanti favorevoli a questo nuovo corso, c’è un entusiasmo diffuso. Io vado in Parlamento, incontro su vari temi tutti i parlamentari, sia della Camera sia del Senato, stiamo lavorando molto concretamente sui temi per rilanciare ovviamente l’azione politica del Movimento”. L’ex premier vede “grande entusiasmo, grande volontà di riappropriarsi anche di una iniziativa politica che forse in questo periodo di transizione non dico che fosse mancata ma si era un po’ affievolita”.

Chi conosce bene il gruppo al Senato, però, parla di “silenzi” dettati dalla preoccupazione per una “fase delicata”. La candidatura alternativa di Mariolina Castellone, dice uno dei colleghi della senatrice, “non è anti-Conte”, ma esprime ugualmente un “malessere: quello di chi pensa che dovremmo essere meno sottomessi al Governo, più incisivi come Parlamento, più capaci di coinvolgere il gruppo parlamentare”. Se però si allarga la fotografia all’insieme dei gruppi parlamentari, il malessere è molto più simile a un conflitto interno forse ingovernabile.

“Alla Camera – spiega una fonte stellata a Montecitorio – si sta coagulando un dissenso fortissimo, si sono tutti stretti attorno a Davide Crippa (il capogruppo in carica che Conte vorrebbe sostituire con il fedelissimo Alfonso Bonafede, ndr) contro Conte. Mai sentita tanta gente infuriata: non condivide le cose e non si confronta coi gruppi. Oppure quando si confronta fa una riunione, li ascolta e poi fa come gli pare. Ma non è autorevole e non è legittimato, si è visto anche dal fatto che la Castellone ha lanciato tranquillamente la sua candidatura alternativa con una intervista a Repubblica… E quando si voterà il capogruppo alla Camera si vedrà che a malapena Conte controlla un quarto dei deputati”. Non un biglietto da visita entusiasmante per un neo-leader

Ha causato una mezza rivolta anche l’indicazione sulla necessità di far andare in tv i cinque vice di recente nomina, che lui stesso ha mostrato domenica scorsa, ospite di Lucia Annunziata su Rai 3. “Un episodio ridicolo”, dicono a Montecitorio quelli che pensano che l’ex presidente del Consiglio sia “diretto da Casalino, che è uno che non sa e non capisce niente di politica”. La versione di chi è più vicino a Conte, però, è opposta: “Ma quando mai? ‘Sta cosa che vanno solo loro. Allora, finora non andava nessuno, e a tutti stava bene, ora arriva Conte e dice ‘cominciamo a far conoscere la squadra dei vicepresidenti’ e qualcuno si lamenta? Pure scuse, non c’entra nulla la comunicazione, c’è semplicemente chi vuol prendere il peggio degli altri partiti e contare le ‘correnti'”.

Nessun veto, giurano i contiani, “al più possiamo provare a spingere perché non venga invitato qualcuno che non rappresenta la linea del M5S e vada lì a sparare contro…”. Domani la prima conta. Con Licheri si propongono per il direttivo del gruppo Agostino Santillo come vicepresidente vicario, Elisa Pirro tesoriera, Vincenzo Santangelo, Gabriella Di Girolamo e Gabriele Lanzi segretari. La squadra di Castellone è formata da Vincenzo Garruti (vicario), dalla candidata tesoriera Agnese Gallicchio e dai candidati segretari Lalla Mantovano, Fabrizio Trentacoste e Felicia Gaudiano.

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