Politica

Macron avanza in corsa a Eliseo e spaventa tutti. L’ex ministro boccia logica dei due poli

Emmanuel Macron va avanti e fa paura un po’ a tutti, all’estrema destra di Marine Le Pen, cui potrebbe sottrarre la soddisfazione di aggiudicarsi una delle due posizioni al ballottaggio nella corsa all’Eliseo, al candidato della destra repubblicana Francois Fillon, cui potrebbe sottrarre voti al centro, ma anche ai socialisti che, ancora affogati nel dibattito interno per le primarie, rischiano di perdere definitivamente il treno, sprofondando ancor più in basso nei sondaggi. L’ex ministro dell’Economia, che propone di superare la logica dei due poli di sinistra e destra e che si candida da indipendente, si piazza al terzo posto nei sondaggi con un potenziale elettorale che oscilla tra il 16 e il 20%. Quello che si è appena concluso è stato un weekend particolarmente intenso nel dibattito politico per la corsa all’Eliseo, con diversi appuntamenti che si sono quasi sovrapposti: sabato a Parigi Fillon, al momento favorito nei sondaggi, è stato investito ufficialmente dal partito davanti a 2.500 persone, alle quali l’ex premier ha promesso di “non cedere ad alcuna intimidazione”, proveniente né dalla sinistra né dal proprio campo.

LA BOLLA La sera dello stesso giorno, dall’arena Zenith di Lille, nel cuore della Francia operaia e delle battaglie sociali, si è cimentato Emmanuel Macron (foto con moglie Brigitte), che dal palco ha dato prova, ancora una volta, del suo carisma e delle sue capacità oratorie. Infine ieri sera i sette candidati alle primarie socialiste, hanno dato vita a un dibattito più acceso del precedente, che ha visto contrapporsi da un lato l’ex premier Manuel Valls, su posizioni più liberali, dall’altro gli altri candidati. Oggi tutta la stampa francese sottolinea come il leader di “En Marche!” sia riuscito con il suo intervento a Lille ad offuscare il dibattito socialista. La “bolla” Macron – come viene definita da coloro che credono che il successo dell’ex ministro dell’Economia sia solo un fuoco di paglia – non è ancora scoppiata per il momento e continua a planare sulla corsa all’Eliseo. Forte del suo successo, Macron ipotizza persino che il vincitore delle primarie socialiste (il 22 e 29 gennaio) possa accodarsi a lui e non il contrario, in vista del primo turno delle presidenziali, il 23 aprile, per diventare il portabandiera delle forze progressiste in Francia.

LA CARTA HOLLANDE “Tocca raramente a colui che è davanti e ha raggiunto per primo il passo doversi accodare a colui che è ancora alla prima curva della salita”, ha detto Macron alla Voix du Nord. Il Journal du Dimanche ha raccolto la voce di un pezzo da novanta del partito socialista, Segolene Royal, che non ha nascosto le sue simpatie per il giovane politico. E Dominique Villemot, un intimo del presidente uscente Francois Hollande e sostenitore di Macron, ha addirittura ipotizzato che lo stesso Hollande possa decidere di appoggiare il suo ex ministro. Informazione smentita dall’Eliseo e poi da Villemot stesso, ma destinata comunque a seminare agitazione. Gli occhi adesso sono puntati all’esito delle primarie Ps, il 29 gennaio. Pochi giorni dopo, il 4 febbraio, Emmanuel Macron terrà un atteso meeting a Lione e allora si capirà se la sua scia si arricchirà di coloro che già sono stati nominati i “macronisti del 30 gennaio”.

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