Ultimi bagni di folla e comizi dal nord al sud della Francia per Marine Le Pen ed Emmanuel Macron che ieri hanno concluso una campagna in cui entrambi hanno cercano di mobilitare e convincere, a due giorni dal secondo turno delle elezioni presidenziali. Dato dai sondaggi come vincitore domenica sera alle urne, il presidente uscente ha scelto il sudovest della Francia come punto finale di una campagna presidenziale iniziata in ritardo a causa della guerra in Ucraina.
A Figeac, nel Lot, un dipartimento rurale che ha votato massicciamente per lui cinque anni fa, Macron ha lanciato un lungo appello a favore del suo progetto di riforme della Francia, difendendo il suo bilancio in particolare il “costi quel che costi” per far fronte alla pandemia di Covid-19. Sfidato da uno striscione esposto su un balcone dove si leggeva: “Quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto”, ha risposto: “Congratulazioni per essere in democrazia. Spero che possa continuare perché il 24 aprile le cose potrebbero cambiare”. “Non uniremo il Paese promettendo tutto e non finanziando nulla”, ha detto, avvertendo che “nulla è risolto” e chiedendo ai suoi sostenitori di “mobilitarsi fino all’ultimo secondo”.
In precedenza aveva aggredito la rivale affermando che era riuscita ad “avanzare mascherata”, mentre “i fondamentali dell’estrema destra ci sono”. “Milioni di nostri connazionali sono andati verso il suo partito e il suo progetto perché dava la sensazione di rispondere al problema del potere d’acquisto. Ma le sue risposte non sono percorribili”, ha detto Emmanuel Macron su France Inter. La candidata di Rn ha scelto la sua roccaforte del Nord della Francia per completare la sua campagna da cui ha denunciato in particolare il piano del suo avversario di posticipare l’età pensionabile a 65 anni.
“La pensione a 65 anni richiederebbe a una ragazza di 20 anni di lavorare per 45 anni per poter ottenere una pensione completa”, ha detto al mercato locale prima di incontrare personale medico in un ospedale. “La scelta per i francesi è semplice: O è Macron o la Francia”, ha avvertito, denunciando la strategia di “demonizzazione” dell’estrema destra avviata dal presidente uscente.
Marine Le Pen cerca di sconfiggere il “fronte repubblicano”, “eretto” nel 2002 contro suo padre e poi nel 2017 contro di lei per bloccare l’estrema destra, e al contrario invoca un “fronte anti-Macron” domenica. “Non sono i sondaggi a fare le elezioni”, ha assicurato Le Pen che i sondaggi danno per perdente, tra il 42,5% e il 45%, contro il 55% al 57,5% di Emmanuel Macron. Ma “comunque esca” dalle elezioni presidenziali, “ho fatto la campagna che volevo”, ha detto. Macron e Le Pen temono soprattutto una smobilitazione degli elettori in questo fine settimana. Tanto più che le tre zone scolastiche saranno in vacanza, con in particolare l’inizio delle vacanze di primavera per la regione parigina.
La sfida in queste ultime ore è mobilitare gli astenuti, convincere gli indecisi e sedurre l’elettorato del leader della France Insoumise Jean-Luc Mélenchon, la più grande riserva di voti al termine del primo turno (quasi il 22%). A mezzanotte di oggi non potranno più parlare né agire: saranno vietati gli incontri pubblici, la distribuzione di volantini e la propaganda digitale dei candidati. E nessun sondaggio può essere pubblicato prima delle prime stime rilasciate domenica alle 20. In Guadalupa, Guyana, Martinica, Saint-Barthélemy, Saint-Martin, Saint-Pierre-et-Miquelon e Polinesia francese, dove il ballottaggio è anticipato a sabato, la campagna si è conclusa giovedì a mezzanotte ora locale.