Il presidente francese Emmanuel Macron riunisce a Parigi oggi una quindicina di leader africani, capi di Stato e di governo europei e vertici Ue, nonchè organizzazioni internazionali per cercare di trovare risposte alle difficoltà del continente africano aggravate dalla pandemia. Anche se l’Africa è stata relativamente meno toccata dall’emergenza Covid e il bilancio ufficiale dei morti si ferma a 130mila sul totale continentale, lo shock economico è forte, alimentato dal rallentamento dei flussi commerciali e le conseguenze delle incertezze finanziarie globali. Parigi perora la necessità di un “new deal” per il continente africano, che diventi un investimento economico, ma anche sociale, per l’Unione europea (e confermi la sua influenza e peso sulle regioni nordafrican e subshariane).
A differenza dell’Europa o degli Stati Uniti, l’Africa non ha beneficiato di pacchetti di stimoli che costano diverse centinaia o addirittura trilioni di dollari da parte delle banche centrali. “Lo shock economico è più forte lì che altrove perché l’economia africana è molto dipendente dal commercio estero e lo shock della pandemia lo sta colpendo ancor più di altri. Il fabbisogno finanziario dell’Africa è stimato a 400 miliardi di dollari [secondo il Fondo monetario internazionale], il che è molto importante”, ha fatto notare il governo francese anticipando i temi del summit.
Al vertice dell’Eliseo le cinque zone dell’Africa sono rappresentate dai loro capi di stato: per il Nord la Tunisia e l’Egitto, l’Ovest con il Burkina Faso, la Costa d’Avorio, il Togo, il Ghana, il Mali, la Nigeria, Mauritania e Senegal, per l’Est il Sudan e l’Etiopia, l’Africa centrale con la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda e l’Africa meridionale con l’Angola e il Mozambico. Macron ha ottenuto la presenza anche dei primi ministri dei Paesi ‘mediterranei’: oltre al presidente del Consiglio Mario Draghi a Parigi sono attesi anche i primi ministri spagnolo, e portoghese, nonché i vertici dell’Ue. La cancelliera Angela Merkel si collegherà in videoconferenza. La Cina, il più grande creditore dell’Africa parteciperà virtualmente e non con il presidente Xi Jinping.