Macron su caso Benalla: “Sono io l’unico responsabile ma non è il mio amante”. Perquisiti uffici dell’ex guardaspalle del presidente
Lo scandalo che ha colpito il suo collaboratore scuote l’Eliseo. Continuano le audizioni presso le due commissioni d’inchiesta video
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto ai parlamentari di essere “l’unico responsabile” dello scandalo che ha colpito il suo collaboratore Alexandre Benalla, ripreso mentre picchia i manifestanti dell’1 maggio. “Se cercano un responsabile, sta di fronte a voi…sono io, l’unica persona, io e soltanto io”, ha dichiarato Macron dando “una risposta ai francesi” sul caso che ha creato molto scalpore e dure critiche dall’opposizione. “Sono io che ho avuto fiducia in Alexandre Benalla – ha detto ancora il capo di stato secondo quanto riferito dai parlamentari – quanto accaduto l’1 maggio mi ha deluso, è stato un tradimento”. E’ la prima volta che Macron parla del caso in pubblico. Il suo silenzio aveva peggiorato i sondaggi su di lui, con un record di sfiducia. Secondo il sondaggio di Elabe pubblicato ieri l’80% dei francesi si è detto “scioccato” dallo scandalo e il 75% ha chiesto a Macron di rompere il silenzio.
Macron ha aggiunto, in maniera martellante, che Benalla “non è mai stato protetto”, “non ha mai avuto i codici nucleari, non ha mai abitato in un appartamento di 300 metri quadrati all’Alma, non ha mai guadagnato 10mila euro e non è e non è mai stato il mio amante”. E sul caso il presidente francese ha anche difeso l’operato della “squadra dell’Eliseo” che ha “fatto quello che doveva fare”. Nel pomeriggio, l’ufficio di Alexandre Benalla all’Eliseo è stato perquisito in presenza dell’interessato. L’ex guardaspalle di Macron, insieme ad un dipendente della République en marche (LREM), Vincent Crase, sono da domenica indagati dopo essere stati filmati mentre colpivano dei manifestanti il primo maggio a Parigi. Intanto, all’indomani del ‘mea culpa’ a sorpresa del presidente Emmanuel Macron, continuano le audizioni presso le due commissioni d’inchiesta dell’Assemblea Nazionale e del Senato sul caso Benalla.
Tra gli altri, testimoniano oggi in parlamento i direttori della Gendarmerie Nationale e della Police Nationale, Richard Lizurey e E’ric Morvan e i responsabili dei servizi di sicurezza dell’ELiseo, comandante E’ric Bio-Farina e colonnello Lionel Lavergne. Intervistato da France Info, Laurent-Franck Lie’nard, il legale di Benalla, ha dichiarato che il suo assistito ha “certamente oltrepassato i limiti del suo incarico” ma “non ha mai tradito il presidente, questo mai”. Mentre lo speaker del Senato, Ge’rard Larcher, deplora che Macron si sia espresso nella cerchia risstretta dei suoi fedelissimi. “Avrei preferito – ha detto intervistato da Le Figaro che si rivolgesse alla Francia e ai francesi. Non e’ certo dinanzi ai deputati della Re’publique En Marche,restando chiuso con loro, che il presidente deve esprimersi, ma dinanzi ai francesi da cui trae la sua legittimita’”. Quindi l’affondo su quello che ritiene “un po’ di dilettantismo e di panico” nella gestione del caso da parte dell’Eliseo.[irp]