Politica

Macron vola a Mosca e incassa una cauta apertura di Putin

Un incontro “utile e sostanziale”, possibile base per “ulteriori passi” sulla strada di una soluzione diplomatica alla crisi russo-ucraina. Così il presidente russo Vladimir Putin ha definito la sua riunione fiume di oltre cinque ore con l’omologo francese Emmanuel Macron, volato a Mosca per cercare di intraprendere una de-escalation della tensione al confine, dove la Russia ha ammassato nelle ultime settimane oltre 100.000 uomini e migliaia di carri armati, facendo temere un’imminente invasione. Il lungo faccia a faccia ha visto i due leader seduti ai due estremi di un enorme tavolo ovale, a una distanza di quasi quattro metri l’uno dall’altro. Una misura, almeno ufficialmente, necessaria per ragioni sanitarie legate all’emergenza Covid, ma che non ha mancato di suscitare l’ironia sui social media, dove alcuni utenti hanno osservato una “distanza maggiore fra Putin e Macron che fra le truppe russe e la frontiera con l’Ucraina”.

Se non altro, la missione di Macron sulla prima linea della crisi sembra aver avuto l’effetto di rallentare almeno leggermente la sua accelerazione. “Ritengo che diverse delle sue idee e proposte, sulle quali è troppo presto per parlare, siano ben possibili per porre le basi per ulteriori passi”, ha affermato Putin al termine dell’incontro, secondo quanto riportato dalla Cnn. Riferendosi poi alla prosecuzione della missione di Macron a Kiev, dove dovrà incontrare nelle prossime ore il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il leader del Cremlino ha aggiunto: “Vediamo come andranno gli incontri del presidente [Macron] a Kiev. Dopo il suo viaggio in Ucraina, ci sentiremo ancora per un nuovo scambio di vedute sulla questione”. Il capo dell’Eliseo, secondo quanto riportato da Le Monde nella sua edizione online, ha detto di aver proposto a Putin “di costruire delle garanzie concrete di sicurezza” per tutti i paesi coinvolti nella crisi. “Il presidente Putin mi ha assicurato la sua disponibilità a impegnarsi in questa logica e la sua volontà di mantenere la stabilità e integrità territoriale dell’Ucraina”, ha detto Macron durante la conferenza stampa finale.

Tra Francia e Russia si sarebbero delineati dei “termini di convergenza” che il leader francese non ha però voluto precisare più nel dettaglio. “È imperativo sviluppare nuovi meccanismi che assicurino la stabilità nella regione, ma questi nuovi meccanismi non devono costruirsi ridisegnando gli accordi degli ultimi 30 anni e rivedendo principi fondamentali o imponendo limitazioni su diritti di base degli europei”, ha detto il presidente francese secondo quanto riportato dall’agenzia governativa russa Sputnik. Macron avrebbe in particolare insistito sul fatto che gli accordi di Minsk – un protocollo per il cessate-il-fuoco firmato da Russia e Ucraina nel 2015 dopo l’annessione russa della Crimea – restano la base per la soluzione della crisi. “Non c’è altra soluzione alla questione ucraina che una soluzione politica e la base per questa soluzione sono gli accordi di Minsk”, ha detto Macron secondo quanto riportato da Sputnik. La Russia ha più volte accusato l’Ucraina di violazione degli accordi di Minsk.

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