Un risultato che ha contribuito a stabilire il record, nei primi 10 mesi del 2015, del 30% d’incremento complessivo dell’export di prodotti agroalimentari negli USA, confermando l’Italia come primo fornitore di quel mercato per diversi prodotti, tra cui: vino, olio di oliva, pasta, formaggi, aceto, prosciutto e pomodori. Un successo incoraggiante, che testimonia la validità della strategia di promozione integrata voluta dal Ministero dello Sviluppo Economico e attuata dall’Agenzia ICE, avviata nel luglio scorso con la partecipazione alla fiera FMI Connect di Chicago (la più grande fiera dedicata ai retailer dei prodotti agroalimentari negli USA). La strategia si basa su quattro linee di azione principali: accordi con le principali catene della GDO statunitense; presidio delle maggiori fiere del settore; incoming in Italia dei buyer americani; campagna di comunicazione multi-target e multi-canale. Il Piano straordinario del Mise – che proseguirà sino alla prossima primavera inoltrata – interesserà ulteriori retailer (sia della GDO che indipendenti) in aggiunta a quelli già coinvolti e beneficerà di una incisiva azione di comunicazione volta ad aiutare i consumatori americani a riconoscere i veri prodotti agroalimentari italiani sugli scaffali americani.