Mafia a Palermo, sequestrati beni per 2 milioni di euro

Nei giorni scorsi, in concomitanza con l’operazione “Verbero”, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri di Palermo e del Servizio Centrale Investigazioni sulla Criminalità Organizzata delle Fiamme Gialle di Roma, ha sequestrato in via d’urgenza beni per circa 2 milioni di euro riconducibili a persone ritenute legate alle famiglie mafiose di “Pagliarelli, Corso Calatafimi e Villaggio Santa Rosalia”.Nei loro confronti sono scattati sequestri di beni mobili e immobili. In particolare, a Vincenzo Giudice sono stati sequestrati due auto intestate al fratello. A Salvatore Sansone sono stati sottratti un centro scommesse nel centro di Carini, formalmente intestato ad un’altra persona, un’altra sala giochi a Palermo intestata al fratello, una moto ed un autoveicolo intestati ai familiari. A Tommaso Nicolicchia è stato sequestrato un bar a Palermo. A Stefano Giaconia sono stati sequestrati un’auto ed un appartamento a Altavilla Milicia. Le indagini hanno dimostrato come gli indagati facessero ricorso a prestanome o ad alcuni familiari, cui sono stati intestati fittiziamente beni o attività commerciali, gestiti con precisi ordini e direttive ma senza mai figurare direttamente. Tuttavia, i successivi approfondimenti hanno evidenziato una netta sproporzione tra il tenore di vita dei falsi intestatari ed i loro redditi ufficiali.

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