La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha proceduto alla confisca del patrimonio immobiliare e societario riconducibile all’imprenditore 47enne Giuseppe Montalbano, di Alcamo (Trapani), indiziato di appartenere a Cosa nostra. Si tratta di societa’, immobili e automezzi industriali, valutabili in circa 10 milioni di euro. La proposta di applicazione della misura di prevenzione avanzata dal direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, e’ stata accolta dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani. Accertate le frequentazioni di Montalbano con esponenti mafiosi, anche in latitanti. E’ stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Arca”, che ha colpito oltre 40 persone, con l’accusa di avere garantito rifugio ed assistenza a vari esponenti di Cosa nostra, tra cui il capo mandamento Vincenzo Milazzo. Scontata la condanna, si e’ dedicato all’attivita’ imprenditoriale nei settori edile ed immobiliare. Le indagini sul patrimonio accumulato nel tempo dall’uomo, con sospetti flussi finanziari provenienti dalla calcestruzzi “Tre Noci”, hanno rivelato una notevole sproporzione rispetto ai redditi dichiarati.