Costituzione delle parti e la presentazione di eccezioni hanno caratterizzato, davanti al Gup di Catania, Loredana Pezzino, la nuova udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno all’associazione mafiosa dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo. Fa seguito alla decisione della Cassazione che ha annullato con rinvio il proscioglimento dell’imprenditore disposto dal Gup Gaetana Bernabò Distefano.
La prossima udienza si terrà l’8 febbraio, proseguirà il 22 con gli interventi delle parti civili. La Procura, presente con i Pm Antonio Fanara e Agata Santonocito, ha modificato il capo di imputazione fissando l’inizio del presunto reato, che era indefinito, al 1982. L’inchiesta della Procura di Catania, durata diversi anni, era inizialmente sfociata in tre richieste di archiviazione da parte dei Pm. Ma il Gip Luigi Barone aveva poi disposto l’imputazione coatta. La Procura aveva chiesto quindi il rinvio a giudizio dell’editore e poi ha presentato appello contro l’archiviazione che era stata decisa dal Gip che aveva sostenuto, tra l’altro, che non era configurabile in generale il reato di concorso esterno all’associazione mafiosa. Nel procedimento sono parti civili i fratelli del commissario Beppe Montana, assistiti dall’avvocato Goffredo D’Antona, e l’Ordine dei giornalisti di Sicilia rappresentato dall’avvocato Dario Pastore. L’imprenditore è assistito dagli avvocati Giulia Buongiorno e Carmelo Peluso.