Mafia, confiscati beni per 11 milioni a boss di Caltanissetta
La Guardia di Finanza ha confiscato beni per un valore 11 milioni di euro tra Sicilia, Lombardia, Campania e Lazio, su disposizione della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta, nei confronti di Maria Antonietta Dell’Edera e Katia La Placa, moglie e figlia di Vincenzo La Placa, indicato da diversi pentiti come un “cane sciolto” che, pur non appartenendo a nessuna famiglia, ha tenuto rapporti affaristici con gli ambienti criminali. Le indagini hanno fatto luce sui contatti tre le due donne e Tony Ciavarello, marito di Maria Concetta Riina, figlia del capo di Cosa nostra Toto’ Riina. Contatti confermati dalla presenza di Ciavarello nell’azienda “La Placa”, una di quelle interessate dal decreto di confisca. Il provvedimento e’ stato eseguito dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria e del Gico del nucleo di polizia tributaria di Caltanissetta. Accertamenti economico-patrimoniali, diretti e coordinati dealla Dda nissena, hanno evidenziato una netta sperequazione tra i redditi dichiarati delle due donne e l’incremento patrimoniale ricostruito ed una marcata sproporzione del patrimonio posseduto ed i loro redditi. Vincenzo La Placa, deceduto nel 2009, fu coinvolto fin dagli anni ’70 in diversi procedimenti penali per associazione a delinquere, riciclaggio, furto, ricettazione, percosse, minacce, danneggiamento, falso, truffa, peculato, commercio di sostanze alimentari nocive, abusi edilizi e reati fiscali ed ambientali. La confisca ha interessato diversi immobili tra cui due lussuose ville a Resuttano e Villasanta (in Lombardia), terreni per 250 ettari tra le provincie di Palermo, Enna e Caltanissetta, due aziende agricole a Resuttano, una societa’ di vendite all’ingrosso con sede a Napoli, quote e partecipazioni societarie, conti correnti e disponibilita’ finanziarie, decine di mezzi e macchine agricole, 200 capi di bestiame e 50 tonnellate tra sementi e mangimi.