“Vito Ciancimino mi disse che il dottore Antonino Cina’ mise una busta chiusa nella buca delle lettere di casa sua. Dentro c’era il papello. Ciancimino, mi ha raccontato, contatto’ nuovamente i carabinieri. E consegno’ la busta con il papello nelle mani del colonnello del Ros Giuseppe De Donno”. Parla dinanzi alla Corte di assise di Palermo, Giuseppe Lipari, il “consigliori” di Bernardo Provenzano e vicino anche al boss dei boss, Salvatore Riina. Con la conferma del ruolo cruciale di ‘don Vito’, l’ex sindaco mafioso di Palermo. Lipari ha risposto ai pubblici ministeri che sostengono l’accusa al processo sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia. Lipari ha sostanzialmente confermato quanto gia’ dichiarato nel 2002, mentre era detenuto, nel corso degli interrogatori condotti dall’allora capo della Procura di Palermo, Piero Grasso.
E’ un passaggio cruciale questo – su cui i pubblici ministeri potrebbero anche incentrare il probabile ricorso avverso l’assoluzione di Calogero Mannino. Nella motivazioni il Gup di Palermo aveva infatti definito il papello “una grossolana manipolazione”. Pur considerando che i verbali di Lipari del 2002 sono stati prodotti anche nell’abbreviato a Mannino. “Ho visto l’ultima volta Vito Ciancimino – ha proseguito Lipari rispondendo al pm Nino Di Matteo – nel dicembre 1992 all’Hotel Plaza a Roma. Lo incontrai su esplicita richiesta di Bernardo Provenzano. Ciancimino in quell’occasione mi disse della trattativa e di avere incontrato i carabinieri nella sua casa vicino piazza Di Spagna”. L’ex sindaco corleonese – a detta di Lipari – nel dicembre 1992 gli racconta del “contatto” avuto con Mori e De Donno e lo cala in un periodo temporale compreso tra maggio e luglio: “dopo la strage di Falcone e prima di via D’Amelio”. E’ sempre Lipari – apparso molto lucido nonostante gli 81 anni – confermando quanto detto gia’ nel 2002 a ribadire quanto raccontato da Ciancimino: “Mi disse che aveva fretta di dare risposte a Mori e De Donno. Per questo chiese al dottore Antonino Cina’ di fare avere le richieste a Riina. Cina’ citofono’ lascio’ la busta chiusa e dentro c’era il papello – ha proseguito Lipari riferendo quanto appreso da Vito Ciancimino – che poi consegno’ nelle mani di De Donno”.