Il fondatore del ‘Foglio’ Giuliana Ferrara e’ stato assolto ‘perche’ il fatto non costituisce reato’ dall’accusa di avere diffamato il pm Antonio Di Matteo per avere definito, tra le altre cose, una “spaventosa messa in scena predisposta e avviata per perseguire finalita’ politiche” l’indagine Stato – Mafia. La sentenza e’ stata pronunciata dal giudice monocratico della IV sezione penale di Milano Maria Teresa Guadagnino. Le motivazioni del verdetto arriveranno tra 90 giorni. L’articolo firmato da Ferrara, all’epoca direttore, apparve sul quotidano il 22 gennaio 2014 col titolo ‘Riina, lo Stato come agente provocatorio, subito un’inchiesta’. Cuore dell’editoriale alcune considerazioni di Ferrara sulle intercettazioni carpite nel carcere di Opera tra il boss mafioso Toto’ Riina e Alberto Lo Russo, presunto affiliato alla Sacra Corona a un certo punto affiancato al boss in regime di 41 bis a Opera e sospettato da Ferrara di appartenere ai servizi. Sentito in aula durante il processo, Ferrara si era difeso cosi’:” Da una parte ci sono gli italiani che dicono che un potere segreto dello Stato ha alimentato il rapporto con la mafia, dall’altra chi pensa, come me, che fosse in atto una campagna politica e civile attraverso Ingroia e Di Matteo e delle piattaforme di ridondanza che deformava il cammino della giustizia. Alcune dichiarazioni erano sicuramente reali quando Riina dice di voler uccidere un magistrato, altre erano una messa in scena, come quelle che riguardano Napolitano, prive di qualunque elemento probatorio, ma entravano nella campagna alimentata non tanto da Di Matteo, quanto da alcuni ambienti politici”.