Mafia, Dia sequestra beni per 5 mln a Messina

Personale della Dia di Messina, supportato dal Centro Operativo di Catania, sta eseguendo un sequestro di beni per un valore complessivo di cinque milioni di euro nei confronti di Giuseppe Pellegrino, attualmente detenuto, legato al clan mafioso messinese degli Spartà. La proposta di sequestro è stata avanzata del direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, d’intesa con la Dda diretta dal Procuratore Guido Lo Forte, ed è stato disposto dal Tribunale di Messina, sezione misure di prevenzione. Il provvedimento, ancora in fase di esecuzione, interessa l’intero patrimonio dell’uomo e comprende anche aziende intestate a soggetti a lui legati. Maggiori dettagli dell’operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 nella nuova sede della Sezione Operativa Dia di Messina, alla presenza del Sostituto procuratore della Dda Maria Pellegrino.

Il sequestro di beni per 5 milioni di euro eseguito dalla Dia di Messina nei confronti di Giuseppe Pellegrino riguarda quattro aziende dei settori onoranze funebri, edilizia e commercio di prodotti alimentari un fabbricato e vari rapporti finanziari. Pellegrino è indicato dagli investigatori vicino al clan Spartà, dopo avere avuto contatti con la cosca Sparacio. E’ indagato anche come mandante dell’omicidio di Francesco La Boccetta ed è detenuto in carcere dove sta scontando una condanna a 30 anni di reclusione. Coinvolto, e condannato, tra l’altro nelle operazioni ‘Peloritana 2’ e ‘Margherita’ è stato anche indagato nell’inchiesta ‘Albatros’ perché ritenuto elemento di vertice dell’associazione mafiosa dedita a estorsioni, danneggiamenti e minacce ad imprenditori messinesi. Da ultimo è stato indagato nell’ambito di indagini della Dia che ha confiscato ai fratelli Pellegrino beni per 50 milioni di euro, per la presunta realizzazione di manufatti commissionati da soggetti pubblici e privati utilizzando forniture di calcestruzzo ‘depotenziato’.