Mafia e intercettazioni, Meloni spiega la norma che “evita incertezze”
La diretta Facebook della presidente del Consiglio VIDEO
Reddito di cittadinanza, tassa sugli extraprofitti, giustizia, salario minimo: ecco i temi su cui la premier Giorgia Meloni ha intrattenuto i suoi seguaci Facebook in una nuova puntata de “Gli Appunti di Giorgia”, la rubrica social che cura da quando è in carica. “La sentenza della Corte di Cassazione restringe il margine in cui si possono utilizzare questi strumenti più ampi per accertare reati di mafia e c’è il rischio che intercettazioni che provano che tizio ha commesso un omicidio aggravato dalla finalità mafiosa, non possano più essere utilizzate nel caso in cui al tizio di cui sopra non sia anche contestato il reato di associazione mafiosa”: lo ha spiegato la premier Giorgia Meloni durante la diretta social “Gli appunti di Giorgia” riguardo alla norma approvata nell’ultimo Cdm.
“Ora voi capite che per tutti i processi che sono in corso il fatto che vengano cambiati gli strumenti con i quali si può fare l’attività di indagine, mette a rischio il risultato dei processi, perché le intercettazioni effettuate rischiano di non essere più utilizzabili nei processi”, ha aggiunto. “Noi non vogliamo consentire che questo accada e (in Cdm) abbiamo approvato una norma che evita ogni incertezza nei processi e che consente di impedire che processi aperti per reati che sono legati alla mafia finiscano nel nulla”.
Il reddito di cittadinanza
“Si è detto che la revoca del Reddito di cittadinanza è avvenuta da un giorno all’altro, un fulmine a ciel sereno: è falso. Non solo quello che è stato fatto è scritto nel programma del centrodestra”, ma “è inserito nella legge di bilancio varata a dicembre e tutti ne erano a conoscenza” dice, tra le altre cose, la presidente del Consiglio in diretta da Palazzo Chigi.
“Il governo non intende tornare sui suoi passi (sul Reddito, ndr)”, perché vuole passare dal “Reddito di cittadinanza al Reddito di occupazione, cioè che si ottiene grazie al lavoro” sottolinea la premier, aggiungendo che le stime di chi lo avrebbe perso erano di “300mila” persone e invece lo hanno perso in “112mila”. “Ragionevolmente – osserva ancora Meloni – significa che hanno già cominciato a lavorare, perché sapevano che ad un certo punto non avrebbero più potuto contare sul Reddito, e si sono rimboccate le maniche, hanno cominciato a cercare un lavoro”.
Tassa sugli extraprofitti
“Noi – aggiunge poi Meloni – stiamo vivendo una fase economica e finanziaria complicata” anche a causa “dell’inflazione che si registra in tutta Europa” a cui la Bce “ha risposto con un intervento del quale possiamo anche discutere…” lascia in sospeso Meloni, come a voler far intendere di non essere completamente d’accordo con le misure di politica economica, di rialzo dei tassi, adottate a Francoforte.
“In questa situazione difficile – sottolinea – è fondamentale che il sistema bancario si comporti nel modo il più possibile corretto. Stiamo registrando utili record e abbiamo deciso di intervenire introducendo una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse. Una tassazione che è non una tassa su un margine legittimo, ma una tassa su un margine, appunto, ingiusto” spiega Meloni. Nell’ultimo Consiglio dei ministri, ricorda la premier, “abbiamo approvato diverse misure importanti”, la più importante delle quali è proprio questa, sulla “tassazione dei margini ingiusti delle banche”. Le risorse che arriveranno da questo provvedimento andranno “a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese”, che stanno vivendo “un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro”.
Salario minimo
“Perchè non ho accolto la proposta sul salario minimo così come viene presentata? Perché se io stabilissi per legge una cifra minima oraria di retribuzione per tutti, inevitabilmente si collocherebbe nel mezzo. E allora il salario minimo potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto e rischierebbe di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo, peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora” spiega la premier.
“Apriremo il confronto con le opposizioni e capiremo se c’è il margine di presentare insieme una proposta seria contro i salari bassi, che possa fornire i parametri salariali per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva, che possa aumentare i controlli per contrastare il lavoro irregolare, i falsi contratti part time e altri reati del genere, e speriamo che su questo si possa arrivare a una risposta seria condivisa, che migliori complessivamente le condizioni dei lavoratori italiani e non migliori quelle di alcuni, peggiorando quelle di altri”.
Zes per il Mezzogiorno
“Abbiamo concluso l’accordo con la Commissione europea per attivare in tutto il territorio del Sud, vale a dire Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, la Zona economica speciale: un territorio all’interno del quale viene riconosciuto un beneficio che è dato da particolari semplificazioni amministrative e da agevolazioni fiscali ad imprese che operano e che decidono di investire. Con la Zes chi investe nel Sud viene incentivato, viene agevolato, paga meno tasse. Il governo deve definire una serie di interventi normativi collegati per rendere queste norme operative, ma è una grandissima opportunità per il Mezzogiorno, di colmare il suo gap rispetto alle regioni del Nord, di attrarre nuovi investimenti” ha illustrato Giorgia Meloni, precisando che “l’istituzione della Zes per il Mezzogiorno è prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, così che siamo costretti ad attivare nuovi investimenti in tempi certi, con le risorse da spendere immediatamente”.
Oblio oncologico
“Sono molto fiera che la Camera dei deputati abbia licenziato la legge sull’oblio oncologico, confido che anche il Senato della Repubblica la trasformerà in legge definitiva e riuscirà a rimuovere una discriminazione intollerabile per una nazione civile”.