Mafia: ex direttore sala Teatro Massimo collabora con pm

“Sono pentito e intendo collaborare con la giustizia”. Dopo otto mesi dall’arresto, con l’accusa di associazione mafiosa, Alfredo Giordano, direttore di sala del Teatro Massimo, ha chiesto di parlare con il magistrato che conduce l’inchiesta, Sergio Demontis. Secondo i magistrati, come riportano alcuni quotidiani locali, adesso starebbe raccontando gli ultimi segreti di Cosa nostra. Tra i quali uno più eclatante: i boss di Santa Maria di Gesù avrebbero una talpa in tribunale, che qualche mese fa aveva promesso il dissequestro di alcuni beni.

Giordano ha fatto dei nomi, che sono coperti da omissis nel verbale depositato ieri al processo: “Gaetano Di Marco e Santi Pullarà dicevano che il dissequestro doveva avvenire grazie all’opera di tale…, che diceva di avere amicizie in tribunale….”, ha affermato Giordano. Questa parte del verbale è stata trasmessa alla procura di Caltanissetta, che in questi mesi indaga sulla sezione Misure di prevenzione del tribunale. Le dichiarazioni dell’ex direttore di sala ruoterebbero attorno al ruolo di un immobiliarista che vantava “amicizie” in tribunale, con “un giudice donna”, Giordano non fa alcun nome. Parla poi del sostegno ad alcuni latitanti, svela alcuni affari di Cosa nostra. Dice: “Mi rendo conto di avere con la mia condotta mafiosa, di cui mi pento, e che ammetto, dato adito ai miei coimputati di credere che fossi uno di loro, tanto che parlavano in mia presenza di fatti di mafia proprio perché si fidavano di me”. Ma per la procura Giordano non ha ancora detto tutto quello che sa, per questa ragione resta in carcere, con lo status di dichiarante.