Il giudice delle indagini preliminari di Palermo Fernando Sestito ha disposto l’imputazione coatta per Fabrizio Miccoli, ex calciatore della squadra del capoluogo siciliano e oggi non piu’ in attivita’. L’ipotesi di reato e’ di estorsione aggravata dall’agevolazione di Cosa nostra. Nei confronti di Miccoli la Procura di Palermo aveva chiesto l’archiviazione, mandando invece a processo Mauro Lauricella e Gioacchino Alioto, gia’ giudicati: il primo e’ stato condannato a un anno per violenza privata, l’altro assolto la scorsa estate dal Tribunale di Palermo. Secondo quanto disposto dal giudice Sestito, si devono approfondire una serie di elementi relativi al coinvolgimento dell’ex calciatore in una estorsione nei confronti dell’ex proprietario di una discoteca di Isola delle Femmine Palermo. Nella gestione del locale erano stati coinvolti come soci di fatto anche altri giocatori, tra cui il difensore centrale della Juventus e della Nazionale Andrea Barzagli, ex del Palermo. In una intercettazione di una conversazione con Lauricella, figlio di un piccolo boss del quartiere palermitano della Kalsa, Miccoli definiva il giudice Falcone “un fango”. Questo non era oggetto dell’imputazione, ma ha fatto parte degli atti processuali, da cui e’ emerso che il giocatore, durante la sua esperienza palermitana, era troppo vicino ad ambienti poco limpidi.