Mafia, l’Unci ricorda Impastato a 40 anni dalla morte
Sono trascorsi 40 anni dall’uccisione a Cinisi, in provincia di Palermo, di Peppino Impastato, giornalista e attivista antimafia 30enne che dalle frequenze della sua Radio Aut denunciava, scherniva e metteva a nudo un sistema fortemente imperniato sulle collusioni politico-mafiose. Anche l’Unione Cronisti ha voluto ricordare Impastato, a cui solo dopo la morte fu riconosciuta la tessera di giornalista. Il vicepresidente nazionale dell’Unci Leone Zingales si è recato sul luogo della sua uccisione, un casolare poco distante dall’aeroporto di Punta Raisi. “Un giovane che dai microfoni di una emittente privata condannava la mafia, additava boss mafiosi e politici collusi con la mafia, faceva nomi e cognomi, sbeffeggiava i boss e questo non veniva visto con benevolenza”. Impastato attaccò frontalmente il sistema mafioso, retto a Cinisi dal boss Gaetano Badalamenti. Nel ’78 si candidò nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni provinciali, ma non fece in tempo a sapere l’esito del voto. Fu ucciso la notte tra l’8 e il 9 maggio…