Mafia, sequestro da 800mila euro a dirigente Asp di Palermo. Sospesi, 15 veterinai. Borsellino: “Atto doveroso”
TRUFFA E CONCUSSIONE Sono quindici i medici coinvolti nell’inchiesta della Digos e che sono stati sospesi dal servizio, i nomi. VIDEO
La polizia di Palermo ha sequestrato una società che commercializzava ed esportava imbarcazioni riconducibili al direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Azienda Sanitaria Provinciale del capoluogo siciliano, Paolo Giambruno. Gli agenti della Digos hanno proceduto al sequestro, come misura di prevenzione patrimoniale antimafia, della Nautimed s.r.l., avente capitale sociale di 116mila euro, e dedita alla commercializzazione, importazione, esportazione e al brokeraggio di motori marini, imbarcazioni, natanti e navi di qualsiasi tipo. Nella compagine della società sequestrata figura anche un familiare di Giambruno, che ne è stato amministratore unico fino al 9 aprile.
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Il provvedimento è stato eseguito presso i cantieri nautici di Termini Imerese e Milazzo, dove sono stati sequestrati tre imbarcazioni di lusso per un valore complessivo di 700mila euro. Oltre al capitale e alle quote societarie, sono stati sequestrati i conti correnti dove c’erano depositi per decine di migliaia di euro, e la documentazione sulla contabilità aziendale. Il sequestro segue quello di altre società facenti capo al direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asp di Palermo e ai suoi familiari, come la Penta engineering immobiliare Srl, nella cui compagine societaria figurava il boss di Carini Salvatore Cataldo.
Sono quindici i veterinari dell’Asp di Palermo coinvolti nell’inchiesta della Digos e che sono stati sospesi dal servizio. Il provvedimento è stato notificato questa mattina. Tra loro il direttore del servizio veterinario Paolo Giambruno, colpito oggi da un nuovo sequestro di beni per 800 mila euro. I medici sono indagati a viario titolo per abuso d’ufficio, concussione, falso ideologico, truffa aggravata e commercio di sostanze alimentari nocive. I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di Paolo Ingrassia, Angelo Foresta, Carlo Milletarì, Filippo Pistoia, Carmelo Murania, Pippo Giardina, Nicasio Lodato, Giacomo Lo Monaco, Patrizia Lucia, Vittorio Macaluso, Nicolò Di Bartolo, Carlos Josè Dispenza, Pietro Fazio.
BORSELLINO “I provvedimenti assunti dall’Asp 6 di Palermo sono un atto doveroso nei confronti dei professionisti dell’Azienda sanitaria palermitana oggetto di inchiesta giudiziaria per gravi fatti lesivi dell’immagine della pubblica amministrazione e in particolare del servizio sanitario”. Così l’assessore regionale per la Salute Lucia Borsellino sui provvedimenti del manager dell’Asp di Palermo. “Si tratta di provvedimenti assunti sulla base di atti ufficiali da me richiesti e che hanno consentito l’adozione dei procedimenti conseguenziali da parte della Azienda. Bene ha agito il manager sulla base degli elementi in atto noti perché per pochi non si macchi la credibilità del sistema”