Lo scompenso cardiaco è una malattia poco nota e sottovalutata, ma che interessa in Italia più di un milione di persone ed è causa di 500 ricoveri ospedalieri ogni giorno. Maggio è il mese delle Giornate europee dello scompenso cardiaco, con l’obiettivo di sensibilizzare i pazienti e mettere in guardia giovani e anziani sui rischi di uno stile di vita non sano. Lo spiega Massimo Piepoli, membro del board di Heart failure association della Società europea di cardiologia: “Lo scompenso cardiaco è una patologia che riguarda il cuore che perde la capacità di pompare adeguatamente. Questo provoca disturbi a tutti gli organi: il paziente soffre perché non vive bene, non respira e ha le gambe gonfie”.
Le Giornate europee dello scompenso cardiaco anche quest’anno hanno come capofila Piacenza, ma le iniziative si estenderanno su tutto il territorio nazionale: nei 70 centri di riferimento per il trattamento della patologia, da Milano a Catania, sono previsti ambulatori aperti, iniziative in piazza e incontri pubblici. Per permettere di riconoscere subito i primi sintomi della malattia. “Il paziente – spiega Piepoli – giunge alla nostra osservazione come medici perché nota le gambe gonfie e fa fatica a fare cose che il giorno prima riusciva a fare normalmente: allacciarsi le scarpe o fare la spesa. Nella popolazione generale il messaggio è come prevenirlo: agire sui fattori di rischio, fumo, diabete, pressione alta, fare attività fisica. Mantenere quello che noi consideriamo uno stile di vita sano”, sottolinea.
Prevenzione indispensabile per combattere una patologia subdola e insidiosa che colpisce sempre più persone. Lo spiega Stefano Urbinati, presidente della Federazione italiana di cardiologia. “Noi in Italia abbiamo un milione di scompensati e ne avremo di più nei prossimi anni perché la popolazione invecchia. Una volta si moriva di infarto, oggi si sopravvive ma alcuni sopravvivono con lo scompenso di cuore; una volta si moriva di tumore oggi si sopravvive ma alcuni farmaci tumorali sono cardiotossici e ti ritrovi lo scompenso cardiaco. Oggi – chiosa – la cardiochirurgia ha fatto passi da gigante. Tutte queste persone sopravvivono, oggi vivono più a lungo, però con lo scompenso cardiaco”. Che permette di portare avanti una vita normale, ma solo se tenuto sotto il controllo dai medici.