“Credo che sulla spesa dei Fondi Ue sia necessario partire dagli obiettivi qualificanti che inquadrino la direzione verso la quale indirizzare lo sviluppo della Sicilia e per farlo non basta la cosiddetta cabina di regia che determini un intreccio con l’Ars, annunciata dal governatore, perché l’intreccio fondamentale, nell’elaborazione delle politiche programmatorie, lo si determina attraverso la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni datoriali e dei lavoratori. Pur essendoci un Tavolo del partenariato sociale, i soggetti coinvolti debbono poter lavorare nell’elaborazione dei progetti su una visione più ampia che guidi la Regione nell’indicazione di quegli obiettivi centrali che consentano davvero di programmare correttamente e quindi di rimettere la Sicilia sui binari corretti. Gli attori locali e i sindacati, lo ribadisco, non possono essere coinvolti episodicamente o quando si presentano le emergenze. La Sicilia, oltre a fare un uso adeguato delle risorse della programmazione 2014/2020, deve entro la fine del 2015 spendere circa 5 miliardi della programmazione del Fondo sviluppo e coesione, pena il disimpegno. Sui progetti presentati, sarebbe necessario operare una rivisitazione, sintetizzando gli obiettivi e riducendone il numero, per destinarli a misure di carattere anti-ciclico a sostegno di una economia disastrata. Ma le scelte, per essere davvero efficaci, devono essere compiute legandole ad un progetto complessivo”. Lo afferma in una nota il deputato regionale del Pd Mariella Maggio.