“La vicenda che ha investito in questi giorni i Pip dopo la verifica reddituale deve trovare soluzione senza creare sperequazioni, sostenendo le situazioni di bisogno di quei soggetti che hanno vere condizioni di svantaggio sociale. Presenterò dunque un emendamento all’articolo 16 alla Finanziaria per ricostruire la situazione di partenza, cioè lo stato individuale di svantaggio sociale. I controlli effettuati hanno evidenziato che su 3300 soggetti Pip sono solo 85 quelli che si trovano nelle condizioni che hanno fatto scaturire le esclusioni, ovvero i dati di riferimento suffragano l’esistenza e la persistenza di una vasta area di disagio. E tra questi 85, vi sono dei soggetti da recuperare per condizioni familiari o personali oggettivamente difficili. Eliminare tout court il vincolo del reddito non è la strada migliore, ma occorre valutare la vicenda improntandola al rispetto della legge e tutelando nel contempo i diritti delle fasce deboli, quindi differenziando i casi, fra i quali quelli che coinvolgono persone ridotte alla disperazione”.
Lo afferma il vicepresidente della V Commissione Lavoro dell’Ars Mariella Maggio, che oggi ha presieduto la sessione su Pip ed Asu che aveva richiesto la scorsa settimana. “Per ciò che riguarda gli Asu – aggiunge il deputato regionale del Pd Mariella Maggio -, dopo la verifica della situazione reddituale svolta dal Dipartimento, se il Governo regionale dovesse decidere di stabilire dei criteri, in ogni caso questi non dovranno essere penalizzanti”.