‘Mai saputo di pressioni su Berlusconi’
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non e’ mai stato a conoscenza di ”coartazioni” subite dall’allora premier Silvio Berlusconi nel 2011 perche’ lasciasse l’incarico e chiarisce – facendo riferimento a quanto scritto in un libro dall’ex ministro Usa Geithner – che ”nulla puo’ dire al riguardo” di sollecitazioni arrivate alla Casa Bianca da ‘funzionari europei’ per favorire una ‘caduta’ del governo guidato dal Cavaliere. Lo si legge in una nota del Quirinale nella quale anzi si mette in risalto come il Presidente della Repubblica stigmatizzo’, il 25 ottobre 2011, ”le inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche (a margine di incontri istituzionali tra capi di governo) di scarsa fiducia negli impegni assunti dall’Italia”. ”Sulle vicende che condussero alle dimissioni dell’on. Berlusconi nel novembre del 2011, e dunque alla crisi del governo da lui presieduto e alla nascita del governo Monti – si legge nella nota – il Presidente della Repubblica, dopo averne gia’ dato conto via via nel corso degli sviluppi della crisi, forni’ un’ampia ed esaustiva ricostruzione e valutazione nel discorso tenuto il 20 dicembre 2011 in occasione della Cerimonia di scambio degli auguri con i rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche in Quirinale. In quel discorso, cosi’ come nel messaggio televisivo del 31 dicembre – ricorda il Colle – possono ritrovarsi tutte le motivazioni relative a fatti politici interni e a problemi di fondo del paese come quelli della crisi finanziaria ed economica che l’Italia stava attraversando nel contesto europeo”.
Nella nota si legge che ”gli episodi ”rivelati” dall’ex Segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti e da altri sono relativi a riunioni, tenutesi nell’autunno del 2011, di consessi europei e internazionali cui il Presidente della Repubblica italiana – al pari degli altri Capi di Stato non dotati di poteri esecutivi – non aveva titolo a partecipare e non partecipo’: e dunque nulla puo’ dire al riguardo. Tuttavia, a proposito di quanto, per qualche aspetto, era trapelato pubblicamente, il Presidente della Repubblica – viene ricordato – stigmatizzo’, il 25 ottobre 2011, ”le inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche (a margine di incontri istituzionali tra capi di governo) di scarsa fiducia negli impegni assunti dall’Italia”. Null’altro di pressioni e coartazioni subite dal Presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati – assicura la nota – fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato. Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e gia’ preannunciate l’8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani”.