Di Maio: in arrivo decreto per una nuova Cig per cessazione
Il vicepremier: su Tav e Tap con Salvini abbiamo idee diverse ma troveremo soluzione
Un decreto legge per ricostituire la cassa integrazione per cessazione. E’ uno dei prossimi obiettivi di Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. “Mi sto battendo – ha detto il vicepremier in un’intervista al Corriere della Sera – per risolvere il problema dei prenditori che se ne vanno all’estero e, come ha fatto la Bekaert, lasciano 318 famiglie in strada. Prima, se un’azienda delocalizzava, i lavoratori avevano la Cassa integrazione per 36 mesi, circa l’80% dello stipendio. Da quando il Jobs Act l’ha eliminata finiscono nel vortice dei centri per l’impiego a 50 o 60 anni”.
Dal primo gennaio 2016, infatti, e’ venuta meno la possibilita’ di accedere al trattamento straordinario di integrazione salariale per la causale di cessazione di attivita’ anche parziale. Il cambiamento e’ avvenuto con i decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del lavoro voluta dal governo Renzi. In particolare, il decreto ha messo mano alla normativa in materia di ammortizzatori sociali abrogando con una sola norma oltre 15 leggi che si sono succedute dal 1945 a oggi. Con questa modifica, quindi, le aziende che hanno cessato l’attivita’ o hanno ceduto un ramo d’azienda non possono piu’ accedere alla Cassa integrazione straordinaria.[irp]
La normativa sulla cassa integrazione guadagni (Cig), e’ stata riscritta con il decreto legislativo n.148 del 14 settembre 2015, apportando grossi cambiamenti: una stretta sui criteri per accedere a questo ammortizzatore sociale, riservato solo alle aziende in crisi e in ristrutturazione o che hanno fatto ricorso gia’ ai contratti di solidarieta’, mentre sono state escluse quelle che hanno cessato l’attivita’ o hanno ceduto un ramo d’azienda. Via la cassa integrazione in deroga che precedentemente veniva utilizzata dalle aziende che non potevano piu’ accedere alla cassa e ordinaria e straordinaria.
Criteri piu’ stringenti anche per la durata della cig (sia ordinaria sia straordinaria): non piu’ di 24 mesi in un quinquennio mobile per l’utilizzo di questi ammortizzatori sociali, un tetto di 36 mesi per i contratti di solidarieta’. I contributi per finanziare la cassa integrazione sono stati modulati in base al grado di utilizzo con un sistema bonus/malus. Dal 2017, inoltre, non e’ piu’ possibile usare la cassa integrazione a zero ore. L’obiettivo del vicepremier Di Maio e’ quindi quello di garantire la cassa integrazione straordinaria con la proposta di decreto, un atto normativo adottato in casi straordinari di necessita’ e urgenza dal governo.[irp]