“Il mondo dello sport mi sembra evidente che oggi, abbastanza alla spicciolata, ma in modo quasi unanime, con tutte le Federazioni, o quasi tutte, sta andando alla chiusura, neanche alla sospensione ma alla cancellazione della stagione agonistica, qualcuna senza polemiche e senza strascichi, qualcuna con qualche colpo di coda che può arrivare da una singola società o dalla Lega in questione. E’ un dato di fatto, è sotto gli occhi di tutti, negarlo sarebbe ridicolo e ipocrita che il calcio vuole andare avanti e quindi si mette in una situazione diversa rispetto alle altre discipline, questo è sicuramente un fatto ormai acclarato”. Sono le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò a Radio Radio.
“Ricordiamo un aspetto giuridico dello sport imprescindibile: gli unici soggetti che hanno potere su assegnazione scudetto o sul blocco del campionato sono le Federazioni, sentito il presidente e il consiglio federale. Il calcio ha delegato l’organizzazione alle Leghe. La federazione di rugby, volley e basket hanno deciso di fermare il campionato e non assegnare lo scudetto. Nel calcio, in caso sarà la Figc a prendere le decisioni sul campionato. In quanto a me, presidente del Coni, se mi esprimessi su una tematica che non mi compete sarei criticato. Per cui mi tengo per me il mio pensiero. La ripresa del campionato? In teoria ci sono i tempi ma deve andare tutto bene. La certezza di finire però non te la dà nessuno. Ci sono una serie di problematiche che vanno riviste e poi soprattutto ci si deve augurare che non si incappi in un nuovo problema e nel tal caso ti ritroveresti ad aver pregiudicato la stagione successiva e di fatto anche fermare di nuovo la stagione che è appena ricominciata. Sono moltissime le variabili che incidono in tutto questi. Molto dipenderà dal primo dpcm che consentirà la ripresa degli allenamenti e con il governo i contatti sono costanti non soltanto per le sorti della stagione in corso” spiega ancora Malagò.
“Sul campo rimarranno feriti e ci saranno anche dei morti. E’ inevitabile. Mi permetto di dire una cosa: il mio suggerimento alle varie Federazioni è chiaro. Approfittiamo del disastro per fare una cosa epocale: riformiamo le dinamiche all’interno delle organizzazioni delle discipline sportive” sostiene Malagò. “Alla fine delle stagioni agonistiche ci sono sempre state situazioni che hanno portato a fallimenti – ha detto ancora – non solo nel mondo del calcio, ma in ogni sport. In questo momento si possono fare cose che in condizioni normali non si potrebbero fare. Dobbiamo approfittarne. o: “Sarei molto felice se si potesse a settembre ripartire se non al 100% già sarebbe un segnale significativo”. Lega di A e Figc, comunque, cercano di salvare questa stagione: ci sono idee diverse su come farlo, quando ripartire e con quali modalità, e non sempre c’è quella sintonia che sarebbe necessaria. Da decidere intanto le licenze per le iscrizioni alla prossima stagione. Gravina non vuole allentare troppo le maglie, ha ragione. Ci può stare il posticipo alle varie scadenze, vista la situazione: ma pensare di fare sostanziosi passi indietro rispetto al passato sarebbe un errore grave, pagato a carissimo prezzo nella prossima stagione. Molti club, senza fidejussione, potrebbero non versare più lo stipendio ai loro giocatori, col rischio di messe in mora, penalizzazioni in classifica, fallimenti. O che qualcuno si metta a scommettere… Certo, il futuro non è per niente allegro.
Molti club il prossimo anno non si iscriveranno, forse così si arriverà naturalmente alla riforma dei campionati. E altri club (Frosinone, Monza, Foggia) sono già pronti a far causa alla Figc nel caso sfumasse il sogno promozione. Il record di Pietrangeli, in cassa integrazione a 86 anni… Chissà, forse è un (altro) record per un grande campione come Nicola Pietrangeli: Angelo Binaghi lo ha messo in cassa integrazione, insieme ai dipendenti della Federazione e a Barazzutti e Palmieri. Pietrangeli ha 86 anni, è pensionato (come Palmieri e Barazzutti) e ha residenza fiscale nel Principato di Monaco. Una cig un po’ strana…. Intanto è poco probabile che gli Internazionali di Roma si possano giocare su un’altra sede, su un altro terreno: Binaghi pensava a Torino, al coperto (ma senza pubblico?) in autunno. Ma l’Atp sembra contraria, a questo punto la Federtennis italiana dovrà cancellare la manifestazione per quest’anno, restituire i soldi dei biglietti a chi li aveva già acquistati e programmarla per la prossima stagione, come fatto d’altronde per tutti gli altri eventi. Inoltre Malagò ha risposto, seppure indirettamente, a tutti quei presidenti, fra questi anche Binaghi, che si auguravano di fare subito le elezioni federali. “Si vota dopo le Olimpiadi di Tokyo 2021, è una questione di buon senso”, ha detto il n.1 dello sport. E quindi resteranno in carica tutti un anno in meno, compreso Malagò.