Confermata dal Tribunale di Milano l’ordinanza che riconosceva la legittimita’ della decisione di Ikea di interrompere il rapporto di lavoro con Marica Ricutti “per la gravita’ dei comportamenti tenuti”, la donna licenziata in quanto secondo il colosso svedese non riusciva a rispettare i turni. Per lei, madre di due bambini di cui uno disabile, i colleghi di Corsico fecero anche sciopero.
“La decisione di oggi del Tribunale conferma l’ordinanza della prima fase di giudizio, rafforza e riconosce che Ikea ha avuto con Marica Ricutti un comportamento corretto e rispettoso della legge – ha commentato l’avvocato di Ikea Luca Failla -. Per il giudice, il licenziamento e’ avvenuto per giusta causa e motivato da gravi fatti documentati. Questa sentenza, per la seconda volta, smentisce le speculazioni e le ricostruzioni di parte dei mesi scorsi”.
Per il giudice, invece, “i fatti disciplinarmente rilevanti e contestati dalla datrice di lavoro a Ricutti sono pienamente confermati e la difesa della ricorrente non ha introdotto ulteriori elementi per modificare il giudizio quanto alla proporzionalita’ del provvedimento espulsivo, pertanto non si puo’ che fare riferimento alle conclusioni cui si e’ pervenuto con l’ordinanza impugnata in punto di proporzionalita’ della sanzione”.