Cronaca

Mammone: allarme baby gang, femminicidi e social

L'”abuso” dei “mezzi di comunicazione” e degli “strumenti di partecipazione sociale messi a disposizione della Rete” e’ “un fenomeno crescente e preoccupante”, cosi’ come destano “allarme” i casi di femminicidio, il fenomeno delle baby gang e l'”aumento” dei processi per reati sessuali e stalking. Sono questi i nodi centrali affrontati dal primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone aprendo il nuovo anno giudiziario della Suprema Corte, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle piu’ alte cariche dello Stato. Una cerimonia a cui, per la prima volta, hanno partecipato anche studenti, in coincidenza con le celebrazioni del Giorno della Memoria, nell’anno in cui cade l’80esimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali. Il presidente Mammone, in carica da meno di un mese, ha poi rivolto un appello a tutti i magistrati rammentando i “precisi obblighi deontologici di misura e moderatezza, necessari per preservare la loro immagine di terzieta’ non solo nell’ambito istituzionale ma anche nella vita privata e nei rapporti con i mezzi di comunicazione”.[irp]

Mammone ha ribadito, inoltre, la mole “abnorme” di ricorsi che la Corte si trova a esaminare: un peso particolare e’ quello delle cause tributarie con “il 49% dei ricorsi in attesa di decisione”. Le riforme approvate negli ultimi anni, sia per la giustizia civile che per quella penale, “rappresentano apprezzabili strumenti di intervento”, ha rilevato Mammone. La prescrizione, pero’, resta “un nervo scoperto”, ha affermato il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio, poiche’ la riforma “ha un effetto solo parziale rispetto alla soluzione del problema”. Il pg e’ tornato a chiedere anche il “completamento dell’attuale codice disciplinare” poiche’ “alcuni comportamenti sfuggono alle fattispecie di illecito tipizzate, nonostante il disvalore deontologico socialmente percepito”. Il percorso delle riforme avviato in questi anni – e’ stato poi l’appello del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini – e “che sta dando positivi frutti” non deve subire “interruzioni, deviazioni o soluzioni di continuita’”. Il numero due di Palazzo dei Marescialli guarda anche al futuro: restano, secondo Legnini, “spazi per interventi riformatori per allentare i vincoli correntizi, spesso fonte di decisioni non comprensibili e condivisibili”.[irp]

Il ministro Andrea Orlando, oltre a tracciare il bilancio dell’attivita’ del Governo, ha messo in evidenza i risultati conseguiti grazie alle riforme e alle risorse stanziate: dal 2013 al 2017 l’Italia e’ risalita di 52 posizioni nell’indicatore “Enforcing contracts” del rapporto Doing Business della Banca Mondiale, ha ricordato il Guardasigilli, il quale ha parlato anche di “rivoluzione digitale” nella giustizia grazie all’avvio del processo telematico. Quanto ai magistrati, Orlando ha sottolineato: “Il tema non riguarda solo alcune deviazioni, che sono state e saranno affrontate con gli strumenti piu’ adeguati, ma coinvolge un’esigenza piu’ generale di affrontare patologie di impoverimento del ruolo sociale della professione. La magistratura non puo’ infatti ridursi a una dimensione ‘impiegatizia’”. Per questo, serve “una riflessione sul tema della formazione, decisivo – ha detto il ministro – per alimentare la vocazione professionale”.[irp]

Pubblicato da
redazione