Mancini: “Ci piacerebbe non perdere fino a dicembre 2022…”

Mancini: “Ci piacerebbe non perdere fino a dicembre 2022…”
Roberto Mancini
5 ottobre 2021

Da Wembley a San Siro, dalla semifinale di EURO 2020 a quella di Nations League. Tre mesi dopo la Nazionale ritrova sulla sua strada la Spagna, superata ai rigori in quello che fu il successo più sofferto della trionfale cavalcata europea. Domani (ore 20.45, diretta su Rai 1 – arbitra il russo Karasev) l`Italia andrà a caccia del 38° risultato utile consecutivo, ma soprattutto di una nuova finale, stavolta da giocare davanti ai propri tifosi, che hanno risposto presente alla chiamata degli Azzurri facendo registrare il tutto esaurito al Meazza (capienza del 50%, 37.000 i biglietti venduti). “Siamo a 37 risultati utili consecutivi – dichiara Roberto Mancini in conferenza stampa – ma ci piacerebbe andare avanti così fino a dicembre 2022, anche se ha ragione Luis Enrique a dire che prima o poi perderemo. Intanto vogliamo vincere la partita di domani per andare in finale. Siamo un`ottima squadra, ma dobbiamo lavorare ancora molto per continuare a vincere”. Dopo l`Europeo non sarebbe male mettere subito in bacheca un altro trofeo: “La Nations League è una competizione prestigiosa, certo non è semplice prepararla ora durante il campionato. Si affronteranno le quattro nazionali migliori d’Europa, per noi saranno due sfide importanti per migliorare”.

L`Italia troverà una Spagna incerottata, priva dei vari Morata, Dani Olmo, Pedri, Jordi Alba, ma comunque ricca di talento e tecnica, che come all`Europeo cercherà di far valere l`indiscutibile abilità nel palleggio per comandare il gioco: “La Spagna – ammette Mancini – ci mise in difficoltà sul possesso, lo fanno da 20 anni e su questo sono più avanti di noi. Dobbiamo migliorare questa situazione di gioco, essere più veloci. Abbiamo davanti a noi 14 mesi importanti e dobbiamo giocare sempre meglio, offensivi e bilanciati”. Anche il Ct ha dovuto fare i conti con gli infortuni, dovendo rinunciare a Immobile e agli atalantini Toloi e Pessina. Al loro posto spazio quindi a Kean, Calabria e Federico Dimarco, quest`ultimo alla sua prima chiamata in Nazionale. Proprio Mancini lo aveva lanciato sette anni fa nel calcio dei grandi, facendogli assaporare la maglia di un`Inter che lo ha riabbracciato quest`anno trovandolo più forte e maturo: “Abbiamo un po’ di problemi, ci mancano i due centravanti dell’Europeo. Abbiamo Kean e Raspadori e poi tanti giocatori offensivi. Vedremo quale sarà la soluzione migliore. Dimarco l`ho fatto debuttare in Serie A, lo conosco benissimo. L’ho convocato perché sono passati un po’ di anni e mi faceva piacere vederlo”.

E Dimarco non è l`unico ad essersi messo in mostra in questo inizio di stagione: “I ragazzi giovani stanno facendo bene. Tonali per dire, sta facendo un grande campionato, ce ne sono altri che stanno giocando e sono in Under 21. Già che giochino è sicuramente una cosa buona, la speranza è che continuino a giocare”. Sarebbe stato uno dei duelli più attesi, ma l`infortunio di Morata ha fatto saltare la sfida nella sfida tra Giorgio Chiellini e il suo compagno di club Alvaro Morata, che a Wembley era stato protagonista nel bene e nel male, prima realizzando il gol dell’1-1 e poi facendosi ipnotizzare ai rigori da Gigio Donnarumma: “Il ricordo della partita contro la Spagna all’Europeo – dichiara il capitano azzurro, domani alla presenza numero 114 in Nazionale- è ancora impresso nella nostra testa e nel nostro cuore. Bisognerà restare lucidi fin dall`inizio del match. Abbiamo grande rispetto per la Spagna, dobbiamo gestire meglio le varie fasi della partita”. 

Ne ha giocate tante di Italia-Spagna Chiellini e non sempre è uscito dal campo vittorioso: “La finale di Kiev è la gara che mi evoca peggiori ricordi, i migliori invece arrivano dalla semifinale dell’Europeo. Dove li abbiamo dominati di più, invece, è nell’Europeo del 2016. Tra i giocatori spagnoli chi ho sempre ammirato e non l’ho mai nascosto è Sergio Ramos”. Per personalità e fisicità c`è chi lo definisce `l`Ibrahimovic dei difensori`: “Ibra è Ibra, è un’entità talmente alta che lasciamolo star lì. Io questa vecchiaia calcistica me la sto godendo, mi diverto e vediamo dove arriverò con tanti ragazzi che mi danno energie”. Dopo Donnarumma anche il difensore della Juventus ha stigmatizzato i cori razzisti di alcuni tifosi della Fiorentina all`indirizzo di Koulibaly: “E’ inaccettabile. Servono leggi e regole che devono essere applicate, questa è la cosa più importante. Mi sono vergognato, come italiano e toscano, anche perché l’Italia per me non è un paese razzista. Qualcosa in più va fatto, altrimenti da fuori diamo una brutta immagine di noi stessi”.

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