Roberto Mancini tornerà in un club dopo il mondiale del Qatar del 2022. E’ lo stesso ct della Nazionale ad annunciarlo nel corso di una trasmissione televisiva. “I contratti sono lì, ma si possono rompere o allungare in qualsiasi momento – ha detto Mancini -. Fare i Mondiali con l`Italia? Intanto dobbiamo qualificarci, visto che non è così scontato vista l`ultima volta. Prima abbiamo l`Europeo e poi la Nations League in casa. Nell`arco di due anni abbiamo tre competizioni importanti ed è chiaro uno vorrebbe giocarle tutte. In Nazionale si giocano poche partite e a volte uno si stanca di stare a casa. Questo è il problema. È un grandissimo onore sedere sulla panchina della Nazionale italiana, soprattutto in questo momento in cui la squadra è tornata molto competitiva e dobbiamo affrontare delle competizioni importanti. Poi sicuramente sì, tornerò in un club”.
Mancini ha in mente tre nomi per la successione in Nazionale: “Ci sono tanti allenatori che possono farlo: Allegri, Ancelotti e Gasperini, per esempio”. Mancini rivendica con orgoglio i risultati raggiunti: “Eravamo scesi al 21° posto del ranking Mondiale, ora siamo decimi e sesti in quello europeo – ha proseguito Mancini -. Abbiamo fatto molto bene in questo anno e mezzo, fortunatamente siamo riusciti a risalire e penso che possiamo salire ancora perché l`Italia merita molto di più. In quel momento era importante trovare ragazzi giovani per dare un futuro alla Nazionale da mixare con quei 4-5 giocatori più esperti che potevano aiutarli a crescere. Siamo stati fortunati perché siamo riusciti a trovare ragazzi bravi che volevano imporsi e non volevano perdere l`occasione della vita. E ora stanno continuamente migliorando”.
Capitolo campionato: “L`Inter la vedo molto bene e penso che questo possa essere un anno importante – ha detto il Mancio -. Il campionato è molto aperto anche perché è un anno talmente particolare e molte squadre sono in corsa. L`Inter ha trovato una buona quadratura, è una squadra forte. Poi ovviamente nelle piazze più grandi dove sei obbligato a vincere, come alla Juve, al Milan e all`Inter, ottenere risultati è più difficile. Il Milan è meritatamente in testa e Ibrahimovic anche a 40 anni sta facendo benissimo. Riesce a gestire le sue forze e sono molto contento per lui”.
Sulla rissa tra Ibrahimovic e Lukaku, il c.t. fa il pompiere: “Sono cose che sono sempre capitate in campo e continueranno a capitare. L`arbitro li ha ammoniti, forse li poteva espellere, ma la cosa finisce lì, ne abbiamo parlato fin troppo e non dobbiamo andare oltre. Non penso debbano squalificarli per mesi, l`arbitro era lì e ha deciso per il giallo. Se avesse sentito qualcosa di particolare… però non so cosa si siano detti”. Difende Pirlo dalle critiche (“Certamente può fare l`allenatore. E` chiaro che è all`inizio e può avere delle difficoltà perché è diverso rispetto a giocare. Ci vuole un po` di tempo per entrare nel ruolo dell`allenatore ma questa cosa è normale”) e non chiude a Balotelli (“Le porte della Nazionale sono aperte a tutti. Mario ancora oggi è il giocatore italiano con le più grandi qualità tecniche. Negli ultimi anni si è perso un po` ma è ancora giovane, ha 30 anni”.