“Abbiamo parlato col presidente in questi giorni, siamo allineati su tutto. Fa piacere, poi ne riparleremo nei prossimi giorni: ora pensiamo a questa partita, poi con calma discuteremo sulle cose da migliorare per il futuro. Tutto qui”. Il ct della Nazionale, Roberto Mancini, torna a parlare dopo la clamorosa sconfitta di giovedì sera a Palermo contro la Macedonia del Nord che ha estromesso l’Italia dai prossimi Mondiali in Qatar. Lo fa per la conferenza stampa di rito alla vigilia della “finalina” dello spareggio playoff contro la Turchia, amichevole in tutto e per tutto che vedrà il gruppo a sua disposizione decimato dopo i rientri di calciatori come Jorginho, Insigne e Immobile. Mancini non chiarisce il suo futuro anche si percepisce un certo ottimismo sulla possibilità di restare alla guida della Nazionale: “Bisogna ripartire con nuovo ciclo, abbiamo partite importanti da affrontare”. Poi torna sul ko contro la Macedonia del Nord. “E’ inutile stare a trovare spiegazioni… Il nostro gruppo dovevamo vincerlo almeno con due punti di vantaggio sulla Svizzera. A Basilea la partita doveva finire 3-0, in Bulgaria doveva finire in goleada. La squadra ha sempre giocato: può essere stata più imprecisa ma questo è il calcio, le cose ci sono andate storte. La gara di Basilea la ricordate tutti: dovevamo vincere 2-0 stando stretti… Però è così, inutile stare a pensare o a cercare scuse. E’ accaduto ciò che è accaduto, dobbiamo accettarlo”.
Tutti vogliono che resti: “Nel calcio la riconoscenza è normale. Mi può far piacere sentire che tutti vogliono andare avanti con Mancini, noi abbiamo fatto il massimo in questi ultimi anni, cercando di vincere giocando anche un calcio diverso. Non è soltanto la conquista dell’Europeo, una competizione dove tutto può andare nel verso giusto. Negli ultimi anni abbiamo quasi sempre vinto, giocando bene e con una giusta mentalità”. Dove si può migliorare: “Inseriremo sicuramente ragazzi più giovani, sperando possano avere esperienze importanti nei loro club perché questo è fondamentale. Lavoreremo su questo e vedremo quale sarà la situazione generale”. Sui calciatori che hanno lasciato il ritiro: “Io li ho obbligati ad andare via perché se posso fare qualcosa per loro e per i club noi lo facciamo… Non avrebbero giocato, alcuni non erano al meglio fisicamente. Alcuni di loro li ho obbligati ad andare: il Chelsea ci ha mandato Jorginho tre giorni prima, non gli ha fatto giocare l’FA Cup. Anche Florenzi e Politano, non al meglio, li ho rispediti a casa perché non avrebbero giocato”. Ora la Turchia, un match dalla scarsa utilità: “Bisogna ripartire, ricordando che ci saranno poi in futuro anche gare importanti. Quando ci sono delle sconfitte, bisogna analizzare le partite in modo più approfondito. Queste cose non sono accadute soltanto alla nostra Nazionale, sono successe anche a Nazionali più importanti. Ci sono Nazionali importanti che non vincono nulla da 60 anni. L’Italia in questo è un po’ più avanti, nonostante qualche delusione. A volte si esagera dicendo che bisogna per forza cercare le motivazioni”.