Nel 2013 Federica Angeli ha iniziato la sua sfida alla malavita di Ostia, dove vive con il marito e i tre figli, attraverso gli articoli sul suo giornale, “La Repubblica”: una scelta di grande coraggio che l’ha portata a vivere minacciata e sotto scorta. Il 6 giugno, ad un anno esatto dall’inizio del maxiprocesso contro il clan Spada, il gruppo criminale che “governava” il litorale romano, arriva nei cinema “A mano disarmata”, il film di Claudio Bonivento con Claudia Gerini nei panni della giornalista, tratto dal suo libro.
La Angeli racconta: “E’ stato come un guardarsi allo specchio e, vi dico la verità, forse non avevo realizzato quanto peso ho portato addosso in questi anni, rivedendo il film invece mi è ricaduto addosso, quindi ho pianto molto lacrime che forse, mentre vivevo, non ho neanche versato. Quello che mi piacerebbe è, per chi si alza da quella poltrona è ‘se ci è riuscita una persona normale, come Federica, che fa un lavoro bello, ma come tanti altri lavori, allora possiamo riuscirci tutti’. Se io riesco ad avere questo credo di aver veramente vinto contro la mafia”
Il film mostra soprattutto il lato privato della giornalista mentre svoleva il suo lavoro: le scelte difficili, condivise con il marito (interpretato da Francesco Venditti), l’isolamento iniziale, la sua quotidianità che cambia all’improvviso quando le viene assegnata la scorta, la paura per i propri figli e il desiderio di riportare la giustizia a Ostia anche per rendere migliore il loro futuro. L’attrice ha spiegato: “Io non solo l’ho ammirata come donna, come mamma, come professionista, ma in qualche modo mi è stata proprio simpatica, come dire. Io ho cercato di renderla nel modo più autentico possibile, l’ho osservata, l’ho amata, per poi darle questa forza sullo schermo. Vivere anche per così poco tempo questa condizione un po’ quasi di prigionia mi ha fatto capire tante cose. Io sono cresciuta facendo questo film”.