Manovra agita Pd, Renzi stoppa Iva. Renziani contro Calenda

Manovra agita Pd, Renzi stoppa Iva. Renziani contro Calenda
Carlo Calenda
19 aprile 2017

Tra i renziani c’e’ chi vorrebbe replicare l’esempio di Theresa May, andare alle elezioni anticipate in autunno, dare al piu’ presto la parola agli elettori dopo il no al referendum, evitare soprattutto che sia il Pd ad intestarsi una legge di bilancio che si preannuncia lacrime e sangue. All’orizzonte c’e’ infatti sempre la necessita’ di disinnescare le clausole di salvaguardia sull’Iva. Niente scambi con la riduzione del cuneo fiscale, ieri l’ex segretario dem lo ha messo nero su bianco: la scelta di non aumentare l’Iva vale “anche per il futuro”. “Noi le tasse non le aumentiamo, il Pd non e’ piu’ il partito delle tasse, abbiamo rottamato Dracula”, l’alt di Renzi che rimanda al Def, al no agli interventi “ne’ sulla benzina, ne’ sullo zucchero”. Oggi i fedelissimi dell’ex premier al Senato, durante l’incontro tra il responsabile dell’Economia e il gruppo Pd, indicheranno di nuovo la strada al ministro Padoan anche se, mette in chiaro un ‘big’ dem, non ci sara’ alcuno scontro ne’ forme di pressing “ma soltanto la condivisione del percorso tracciato” dal ministro dell’Economia.

“E comunque – sottolinea un altro esponente Pd – andare al voto in autunno significherebbe di fatto aprire all’esercizio provvisorio e non e’ possibile…”. Del resto gli stessi renziani sottolineano come senza una revisione della legge elettorale e’ difficile ipotizzare accelerazioni alle urne. E fino al 7 maggio, giorno in cui sara’ proclamato ufficialmente il nuovo segretario dem, non si muovera’ nulla nella discussione sulle modifiche al sistema di voto. Il confronto quindi resta sulla prossima manovra. La politica economica del governo e’ nel mirino anche del Movimento dei democratici e dei progressisti. “Non saremo soprammobili della maggioranza. Ci aspettiamo un cambio di passo sul sociale, un miliardo in piu’ contro la poverta’”, afferma il presidente dei deputati Mdp, Laforgia, dopo il suo incontro con il presidente del Consiglio Gentiloni. Il partito del Nazareno, ribadiscono fonti parlamentari, vigilera’ sul lavoro che verra’ portato avanti al dicastero di via xx settembre. “L’aumento dell’Iva peserebbe su chi ha redditi bassi. Non ci prestiamo ad ingiustizie”, spiega il capogruppo dem alla Camera, Rosato. “Non c’e’ nessun buco di Bilancio, ma un bel tesoretto”, rilancia inoltre Renzi.

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“Il tesoretto – non il buco – contiene anche le risorse per affrontare le tre emergenze sociali, le tre P: pensioni, periferie, poverta’. Sono tre settori su cui il Governo dei mille giorni ha lasciato i fondi e adesso si tratta solo di far partire concretamente gli interventi”. Il Pd renziano risponde anche a Calenda (foto) che sul ‘Foglio’ ha teorizzato “convergenze” tra il Pd e il centrodestra e invitato Renzi ad essere “riformista” altrimenti – questo il suo ragionamento – “vince la banalizzazione populista”. “A che titolo Calenda parla di Pd? Si occupi di Alitalia”, la replica di Anzaldi sull’Huffinghton. Intanto Emiliano e Orlando invitano Renzi a momenti di confronto in vista delle primarie del 30 aprile. L’ex presidente del Consiglio ha ufficializzato che concludera’ la sua campagna elettorale per la segreteria dem a Bruxelles: il 28 mattina e’ prevista una conferenza stampa. “Io voglio guidare il Pd – che con noi e’ diventata la piu’ grande forza politica europea – a cambiare l’Europa. E dunque l’Italia”, la promessa di Renzi. Fronte aperto pure con il Movimento 5 stelle che ha difeso Report sui vaccini e sopratutto si erge a baluardo della linea di Campo Dall’Orto. Oggi il Cda verra’ ascoltato dalla Commissione di Vigilanza. “Speriamo – osserva un membro del Cda vicino al Dg – che non ci sia ad aspettarci un plotone di esecuzione…”.

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