Economia

Manovra: avanti trattative, verso sprint weekend e ok con fiducia

Vanno avanti le trattative sulle modifiche alla manovra in Senato. Proseguono infatti gli incontri per venire a capo dei macro-temi da affrontare e dell’ammontare effettivo di risorse su cui contare: ieri mattina c’è stata una riunione tra governo e i relatori Daniele Pesco (M5S), Vasco Errani (Leu) e Erica Rivolta (Lega) cui è seguito un incontro tra esecutivo e partiti di maggioranza; e sono in corso riunioni bilaterali per ‘scegliere’ tra i faldoni dei segnalati.

Per domani, mercoledì, riferiscono fonti parlamentari, sono attesi gli emendamenti del governo. Nel pacchetto dell’esecutivo ci sarà, secondo quanto si apprende, il testo con la destinazione dei tagli alle tasse da 8 miliardi di euro (7 miliardi per l’Irpef e 1 miliardo per l’Irap), le misure contro il caro-bollette, la decontribuzione per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro, le misure per gli enti locali e una parte delle misure sulla scuola (su cui nei giorni scorsi i senatori facevano notare la necessità che se ne occupasse il governo visto la copertura che questo capitolo richiede).

Resta caldo e al momento irrisolto il tema del rinvio delle cartelle fiscali, dopo che la viceministra al Mef, Laura Castelli, ha sottolineato che il rinvio non sarà in manovra, mentre Fi l’ha definito un tema “dirimente”. Intanto Fdi ricorda che l’impegno assunto dal governo sulle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, durante l’esame del dl fiscale, era “vincolante nel merito e nel tempo, leggasi legge di Bilancio” e chiede un immediato “riscontro prima della scadenza” del periodo di tolleranza, oggi 14 dicembre. Un ordine del giorno voluto peraltro da tutte le forze politiche, in particolare Fi.

Temi di ‘soluzione’ parlamentare saranno invece il Superbonus, il ‘completamento’ delle misure per la scuola, la proroga di sei mesi dello stop della Tosap e della Cosap, l’età contributiva per l’Ape social degli edili e altre categorie, l’apprendistato, il sisma e le alluvioni. Con questo intenso lavoro ‘a margine’, continuano a slittare le votazioni della commissione Bilancio del Senato sugli emendamenti che quindi dovrebbero prendere l’avvio solo nel fine settimana, dopo che le partite verranno più o meno chiuse. A questo punto lo schema sarebbe divenuto quello di chiudere entro lunedì in commissione per l’approdo in Aula martedì e il via libera di Palazzo Madama entro Natale e l’ok definito al ddl di bilancio da parte di Montecitorio tra Natale e Capodanno.

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redazione