Manovra, Meloni “chiama” la maggioranza. “Tempi stretti, serve unità”
La premier ha convocato a Palazzo Chi una riunione con i capigruppo. Quirinale blocca tetto contante in dl aiuti
Qualche ora di decompressione, appena tornata dal G20 di Bali. Giorgia Meloni è molto “soddisfatta” di come è andato il suo primo impegno in un vertice internazionale ma il rientro in Italia porta con sé anche l’urgenza di stringere i tempi per il varo della sua prima legge di bilancio. Il governo si è dato appuntamento per lunedì pomeriggio e la presidente del Consiglio non vuole che ci siano rinvii. Gli spazi di manovra sono pochi, vista la decisione di dedicare la gran parte delle risorse per affrontare il caro bollette. Ciononostante la premier vuole lanciare comunque qualche segnale politico, cominciare per quanto possibile ad attuare promesse fatte in campagna elettorale. Tra queste, l’impegno di ridurre di due punti il cuneo fiscale. Anche gli altri partiti della maggioranza, però, hanno le loro richieste, vogliono sventolare qualcuna delle loro misure ‘bandiera’.
Se questo è vero a ogni manovra e per qualsiasi governo, lo è ancora di più per questo esecutivo che – oltre a tenere conto degli equilibri interni – deve anche fare una corsa contro il tempo. Ragione per cui Meloni ritiene necessario sminare il campo prima possibile da incidenti e polemiche. “E’ fondamentale più che mai mostrare unità e compattezza”, avrebbe detto ai suoi. Il primo step del confronto si terrà domani: alle 18 la presidente del Consiglio ha infatti convocato a palazzo Chigi i capigruppo di maggioranza proprio per cominciare a mettere in ordine le priorità per questa legge di bilancio. Non c’è giorno che Matteo Salvini non indichi le sue. Nella manovra, fa sapere oggi, “ci sarà come promesso lo stop alla legge Fornero e l`avvio di quota 41, so che ci sarà l`incremento della flat tax per più di 65.000 euro, so che ci sarà una doverosa revisione del reddito cittadinanza e una rinnovata pace fiscale”.
Sulla necessità di intervenire sulla norma tanto cara al M5s tutti sono d’accordo, il problema è decidere dove esattamente andranno le risorse che verranno liberate. Forza Italia, per esempio, chiede che già in questa manovra ci sia un segnale sull’abbassamento delle tasse a chi assume i giovani. “Inoltre – spiega il capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo – c’è il tema della sburocratizzazione. Possiamo metterlo all’interno della legge di bilancio o in altri provvedimenti ma noi chiediamo una grande semplificazione secondo il concetto di rendere possibile fare tutto ciò che non è espressamente vietato, di togliere le autorizzazioni preventive e andare verso un modello ex post”. Altro tema, per Forza Italia, è quello dello sblocco dei crediti per i quali la proposta – viene spiegato – è di ricorrere alla garanzia pubblica o di coinvolgere le grande aziende di Stato che possono avere la capacità per assorbire un allungamento dei tempi di rientro.
Quanto al nodo pensioni, il superamento della legge Fornero dovrebbe passare attraverso quota 41 (anni di contributi) in combinazione con 61 o 62 anni di età, ma Silvio Berlusconi chiede anche un segnale sull’aumento delle pensioni minime che in campagna elettorale aveva detto di voler portare a 1000 euro. Gli azzurri inoltre insistono perché nell’incontro di domani venga affrontata anche la questione della modifica al Superbonus, misura che è stata inserita all’interno del decreto aiuti quater. La richiesta è di non cambiare le regole in corsa è di mantenere la data per accedere al 110% al 31 dicembre. “Per noi è da migliorare”, conferma Cattaneo. E’ sparita invece dal provvedimento varato dal Cdm venerdì scorso la norma sull’aumento al tetto del contante fino a 5mila euro: a frenare, per assenza dei necessari requisiti di necessità e urgenza, sarebbe stato direttamente il Quirinale. La misura rispunterà tuttavia in manovra.