Economia

Manovra, Meloni: crediti imposta ad aziende che assumono al Sud. Domenica voto a oltranza

Governo e maggioranza puntano a chiudere il quadro delle modifiche alla legge di bilancio sabato per poi procedere con il voto in commissione ad oltranza per tutta la giornata di domenica. Sarebbe questo, secondo quanto si apprende, il calendario definito per l’iter della manovra a Montecitorio. “Presenteremo un emendamento alla manovra di bilancio per estendere al 2023 anche i crediti di imposta per le aziende che assumono al Sud, per Zone economiche speciali, per le aree terremotate – ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni -. Un’altra misura per la quale non era facile individuare le risorse però ci siamo riusciti”. “Nella settimana appena passata, l’Unione europea ha autorizzato la proroga a tutto il 2023 di decontribuzione Sud, una misura fondamentale per assumere al Sud consentendo in pratica lo sgravio fiscale. E’ una misura che noi vogliamo rendere strutturale”, ha aggiunto la premier.

La prima norma che potrebbe essere modificata rispetto alla sua attuale formulazione è certamente quella che innalza a 60 euro la soglia oltre la quale scatta l’obbligo per l’esercente di accettare pagamenti con Bancomat e carta di credito, con il blocco delle relative sanzioni. La stessa premier ha ricordato che cancellare le commissioni “sarebbe incostituzionale”. “La moneta elettronica è privata, è un servizio offerto – ha spiegato Meloni – e lo Stato non può impedire a chi offre quel servizio di guadagnarci sopra una commissione. Probabilmente questa è la ragione per cui la Banca d’Italia fa le sue valutazioni sul tema dell’innalzamento del tetto al contante”. È probabile che dall’interlocuzione tra il Governo e la Commissione si arrivi a un compromesso e si torni al limite per le transazioni senza obbligo di Pos che era stato previsto nella prima bozza di manovra: 30 euro.

L’altro nodo da sciogliere riguarda il destino del bonus culturale per i 18enni introdotto dall’allora premier Matteo Renzi da utilizzare per l’acquisto di biglietti per teatro, cinema, libri, concerti e mostre. Un emendamento presentato da tutto il centrodestra ne ha proposto la cancellazione per destinare le relative risorse – 230 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 – a finalità di sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura. La misura, tuttavia, dovrebbe trasformarsi in una nuova “carta cultura”, su cui è al lavoro il ministro Gennaro Sangiuliano, che potrebbe essere legata all’Isee. “Non c’è ragione”, ha detto Meloni, che riceva il bonus “il figlio di un milionario, di un parlamentare, o mia figlia. Va introdotto un limite al reddito di chi accede a questa misura, e vanno meglio definiti i contenuti e le cose che si possono acquistare con queste risorse e credo anche che occorra lavorare sulle truffe. Quindi confermo che intendiamo modificare questa norma, senza però togliere queste risorse alla loro destinazione originale: i giovani e la cultura”.

Dunque, una tabella di marcia serrata per la commissione bilancio della Camera che si riunirà oggi e domani per l’esame del fascicolo dei segnalati in attesa dell’arrivo dei pareri del Ministero dell’economia. Dopo il responso della Commissione europea sul DPB, atteso lo stesso mercoledì 14, le giornate di giovedì e venerdì dovrebbero essere dedicate alla ‘scrematura’ delle 450 proposte di modifica segnalate dai gruppi con parere negativo. Sabato è prevista una riunione di maggioranza per chiudere sugli emendamenti di relatori e governo che dovranno recepire le intese politiche tra i gruppi sulle modifiche al testo della manovra. A seconda dei tempi il voto potrebbe iniziare anche in giornata. In ogni caso il calendario che la commissione si è data prevede sedute a oltranza domenica dalle 10 con l’obiettivo di chiudere le votazione e dare il mandato ai relatori. La giornata di lunedì 19 sarà dedicata al coordinamento del testo che approderà in Aula alla Camera martedì 20.

Pubblicato da
Maurizio Balistreri