Manovra, verso fondo emergenze Covid e rinvio pagamento cartelle

Resta confermato l’accordo sulla destinazione dei tagli alle tasse

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E’ probabile che in manovra verrà introdotto un nuovo fondo per emergenze Covid, sia sanitarie che economiche, che dovessero presentarsi nel 2022. E si va verso un punto di caduta sul ‘nodo’ delle cartelle fiscali, su cui c’è stato il forte pressing di Fi e Lega oltreché di Fdi in questi giorni: la soluzione sarebbe quella di dare un “segnale” consentendo a quelle notificate a gennaio, che sarebbero in scadenza a marzo, di essere pagate in 180 giorni. Sarebbero queste, secondo quanto si è appreso, le due novità più rilevanti emerse dalla riunione al Mef tra il ministro dell’Economia, Daniele Franco, la viceministra Laura Castelli e i relatori Daniele Pesco (M5s), Vasco Errani (Leu) ed Erica Rivolta (Lega).

Non entreranno invece in legge di bilancio l’ulteriore rinvio della rottamazione ter e del saldo e stralcio (scaduta ieri) e l’ipotesi di una rottamazione quater. I lavori sulle modifiche sono ancora in corso e il pacchetto di emendamenti del governo atteso per oggi è slittato. Forse arriverà domani. Resta confermato l’accordo sulla destinazione dei tagli alle tasse (7 miliardi di euro per l’Irpef e 1 miliardo di euro per l’Irap) così come definito nelle scorse settimane attraverso un’intesa politica con i partiti della maggioranza. A firma del governo anche le misure contro il caro-bollette, la decontribuzione per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro, le misure per gli enti locali.

Sul tavolo dei relatori invece dovrebbero prendere vita le riformulazioni sulla scuola (con un ‘contributo’ di risorse aggiuntivo, di poco meno di 200 milioni di euro, da parte del governo, rispetto alla ‘dote’ indicata in oltre 770 milioni di euro per le modifiche parlamentari), il Superbonus del 110%, la proroga di sei mesi dello stop della Tosap, l’abbassamento dell’età contributiva per l’Ape social degli edili, l’apprendistato, il simsa e le alluvioni, ma anche le misure di genere come il ‘reddito di libertà’, l’autismo e i disturbi alimentari, ha riferito la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Caterina Bini. Allo studio poi la possibilità di alzare il tetto di spesa di 5mila euro previsto per il bonus mobili.

Visto lo stato dell’arte, le votazioni difficilmente cominceranno domani e rischiano di scivolare ulteriormente per concentrarsi tra fine settimana e lunedì. Resteranno solo tre giorni scarsi per approvare in commissione Bilancio le modifiche alla manovra, la prima del governo Draghi. Poi l’approdo nell’Aula del Senato martedì 21 e il via libera entro la Vigilia. La Camera si limiterà a ratificare il testo di Palazzo Madama tra Natale e Capodanno, così da evitare l’esercizio provvisorio.