Manovra vola verso i 40 miliardi di euro, la metà finanziata in deficit

Manovra vola verso i 40 miliardi di euro, la metà finanziata in deficit
Palazzo Chigi
29 settembre 2018

Vola verso i 40 miliardi la manovra economica per il 2019, la maggior parte finanziata in deficit. Già solo le misure annunciate finora da Lega e M5S valgono circa 35 miliardi (10 miliardi per il reddito di cittadinanza, 7-8 per la riforma della Fornero, 12,4 per la sterilizzazione dell’Iva, 3-4 per il decreto fiscale e 1,5 miliardi per i risparmiatori truffati dalle banche).

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A questi vanno aggiunti i 3,6 miliardi di spese indifferibili e si arriva alla cifra ‘monstre’ di circa 40 miliardi che sarà finanziata per metà in deficit. Con l’incognita della maggiore spesa per interessi che potrebbe costare ben 9 miliardi ipotizzando uno spread in area 300 punti. Dopo l’accordo fra i due alleati di governo sul disavanzo al 2,4% del Pil si sono aperti nuovi spazi di manovra per un totale di oltre 20 miliardi considerando un tendenziale dell’1,2%. Rispetto invece allo scenario messo a punto dal ministero dell’Economia che prevedeva un deficit non oltre l’1,6% (ipotesi sulla quale c’era il via libera informale di Bruxelles) i miliardi aggiuntivi sono circa 14.

Il ministro Tria, dopo un lungo e duro scontro con Di Maio, si è dovuto piegare a una soluzione che lo vedeva nettamente contrario incassando un amaro regalo proprio nel giorno del suo compleanno. E lo stesso Tria – che alla fine ha deciso di non dimettersi (secondo il premier Conte le dimissioni non sono mai state sul tavolo) – sarà colui che dovrà spiegare questi numeri alla Ue lunedì quando si recherà all’Eurogruppo. Un compito per niente facile dal momento che le tabelle che i suoi tecnici avevano preparato sono finite nel cestino e gli uffici hanno pochissimo tempo per costruire una Nota di aggiornamento al Def che fa perno sul fatidico 2,4%.

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Tornando alle misure della legge di bilancio finora annunciate, entrerà un primo avvio della flat tax per oltre un milione di partite Iva, l’avvio anche del reddito e della pensione di cittadinanza, una nuova rottamazione delle cartelle, il superamento della legge Fornero e un fondo da 1,5 miliardi per i truffati delle banche. Nei 10 miliardi che serviranno per il reddito e la pensione di cittadinanza (si lavora a un assegno di 780 euro per le pensioni minime) sono inclusi anche i 2 miliardi per il rafforzamento dei centri per l’impiego. La cosiddetta ‘pace fiscale’, che prevede la chiusura delle cartelle Equitalia, avrà un impatto una tantum sui conti. Il viceministro, Massimo Garavaglia, pur affermando che il milione annunciato dalla Lega “ci sta tutto” ha annunciato che il tetto potrebbe essere di 500 mila euro. Nelle primissime bozze del Piano di riforme risultata un tetto a 100mila euro.

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