Grandi manovre russe. Una esercitazione a sorpresa nel gelo e nella neve, nell’Oriente russo, mentre in Europa resta calda la crisi ucraina e la tensione che ieri ha fatto persino ventilare l’ipotesi di dispiegamenti russi a Cuba. “Le truppe del distretto militare orientale stanno conducendo un improvviso controllo della prontezza al combattimento” scrive il ministero russo, tra le crescenti tensioni con l’Ovest, dopo che i colloqui tra Mosca e l’Occidente non sono riusciti a produrre. Nessun progresso significativo questa settimana, mentre un maxiattacco informatico ha reso temporaneamente non disponibili numerosi siti Web del governo ucraino.
Diverse formazioni e unità militari marciano “in modo combinato verso campi di addestramento ignoti, situati a notevole distanza dai loro punti di schieramento permanente per svolgere compiti di addestramento al combattimento”, dice la Difesa russa. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichiarato che la Russia non aspetterà all’infinito una risposta dell’Occidente sulle garanzie di sicurezza relative all’Ucraina: attende risposte scritte da parte di Usa e Nato per la prossima settimana, mentre conferma l’incontro di Vladimir Putin con Xi Jinping a margine della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino, il prossimo 4 febbraio. Ieri il segretario di stato Usa Antony Blinken ha sottolineato che sia la Russia che l’Ovest, dopo questi colloqui hanno materiale per riflettere. “Ci siamo dati l’un l’altro, penso, un bel po’ da considerare” ha dichiarato. Quanto ai ventilati dispiegamenti russi a Cuba, Blinken li ha definiti “spacconate”.