La situazione di Mariupol, assediata dalle forze russe, è drammatica e il vicesindaco Sergei Orlov oggi ha dichiarato alla CNN che i russi stanno “distruggendo” la sua città. “Ci sono combattimenti nelle nostre strade, la situazione di ieri era terribile”, ha detto alla televisione americana Orlov. “Stanno distruggendo la città. Per esempio, ieri abbiamo contato 22 aerei che ci bombardavano e almeno 100 bombe usate per colpirci. I danni sono scioccanti”.
Mariupol è una località strategica. Si tratta di una città portuale che si trova a fare da cerniera tra due direttrici d’attacco dell’offensiva russa: quella a sud a partire dalla Crimea e quella a est a partire dalle aree del Donbass controllate dalle milizie filorusse. Prima della guerra ci vivevano circa mezzo milione di abitanti. Da un punto di vista economico, è importante per la sua produzione siderurgica.
Al momento, a quanto ha dichiarato il vicesindaco, il focus principale è sull’ospedale più grande della città che, a suo dire, è finito in mano ai soldati russi, i quali avrebbero preso in ostaggio medici e pazienti. “Il più grande ospedale nel 17mo distretto della nostra città è catturato dalle truppe russe e l’esercito russo usa dottori e pazienti come ostaggi in questa struttura. Non abbiamo accesso a loro”, ha affermato Orlov, accusando i russi di “crimine di guerra”.
La stessa accusa è arrivata da Pavlo Kyrylenko, governatore ucraino della regione di Donetsk, il quale ha affermato che pazienti e sanitari sono stati costretti a restare nella terapia intensiva dell’ospedale di Mariupol contro la loro volontà. Oggi circa 2mila auto sono riuscite a uscire dalla città lungo il corridoio umanitario, secondo il consiglio comunale. Ma Orlov ritiene che ci siano ancora fino a 400mila persone intrappolate a Mariupol, dove c’è carenza di acqua e cibo. Domenica sarebbe dovuto arrivare un importante convoglio umanitario, ma a oggi non è ancora giunto a destinazione.