Più che grandi magazzini una icona commerciale inglese che ora perde lustro e fatturato. Marks e Spencer Group ha annunciato una serie di esuberi e si prepara a tagliare 7.000 posti di lavoro nei prossimi 3 mesi per le peggiorate condizioni economiche a causa del coronavirus. La società inglese che, attraverso le sue filiali, fornisce abbigliamento al dettaglio, alimentari e prodotti per la casa punta a eliminare circa un decimo della catena di negozi, e della rispettiva forza lavoro. La difficile decisione è legata al crollo del 39% del fatturato nel settore dell’abbigliamento e della casa nelle ultime 13 settimane.
Non è bastato l’aumento del 2,5% delle vendite di prodotti alimentari per compensare le perdite legate alla pandemia del covid e più in generale all’incertezza del periodo. Vendite on line e misure di distanziamento sociale poi rendono ancora più fosche le prospettive per il futuro. I vertici dell’azienda, che impiega più di 80.000 persone in tutto il mondo, fanno sapere che puntano a far diventare Marks e Spencer Group una realtà più snella e più veloce per soddisfare le mutevoli esigenze dei clienti. Le uscite dovrebbero comunque avvenire sul base volontaria.