Marò, Italia e India davanti al Tribunale di Amburgo

RIPORTIAMOLI A CASA Parte il processo internazionale. L’Italia: “India aggressiva”. La decisione della corte non arriverà prima di due o tre settimane

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Per l’ambasciatore Francesco Azzarello, agente del governo italiano alla vigilia del processo internazionale che giudicherà i due fucilieri, l’India ha manifestato”particolare aggressività”. “Ma noi – continua – siamo estremamente determinati a far valere le nostre ragioni”. “L’Italia e l’India sono Paesi tradizionalmente amici”, ha aggiunto il diplomatico, ma la vicenda che ha coinvolto i marò “ha purtroppo provocato una controversia giuridica complessa, difficile ed estremamente delicata. L’Italia ha tentato in tutti i modi, attivando canali informali e formali, di trovare una soluzione concordata con l’India. La mancata intesa ha costretto il governo ad attivare una procedura arbitrale internazionale”.

Domani, davanti al Tribunale internazionale del mare di Amburgo, Azzarello esporrà per primo il punto di vista italiano per poi lasciare la parola al team di avvocati internazionali. Nel pomeriggio sarà la volta dell’India. Le repliche martedì. L’Italia chiede che Salvatore Girone possa tornare in Italia e che Massimiliano Latorre possa restarvi per tutto il tempo della durata del procedimento arbitrale che si aprirà all’Aja. Chiede inoltre che l’India cessi di esercitare qualsiasi tipo di giurisdizione sul caso. La decisione della corte sulle misure cautelari urgenti richieste dall’Italia a tutela di Latorre e Girone non arriverà prima di due o tre settimane.