E’ una settimana importante quella che è cominciata oggi per il Fuciliere di Marina Massimiliano Latorre (foto home) che da settembre segue in Puglia un programma di riabilitazione dopo l’ictus che lo ha colpito alla fine di agosto, ma che il 12 aprile (domenica) dovrebbe tornare in India al termine del secondo permesso di tre mesi concessogli dalla Corte Suprema indiana. Non ci sono indicazioni ufficiali su quanto l’Italia si accinge a fare davanti all’imminente scadenza. Come è immaginabile la vicenda viene seguita da vicino dall’ambasciata d’Italia a New Delhi in collegamento con il team di legali che applicano le direttive definite dal governo italiano. Tuttavia è verosimile ipotizzare che di fronte ai tempi stringenti gli avvocati chiedano presto al massimo tribunale indiano di fissare un’udienza urgente sul caso. L’obiettivo è intuitivamente quello di presentare una nuova richiesta di proroga del permesso medico già accordato a Latorre. Il tipo di reazione che la Corte avrà davanti a questa istanza permetterà una valutazione, magari indiretta, dello stato di avanzamento di tutto il dossier che, è bene ricordarlo, è al centro di contatti ‘top secret’ fra i governi di Roma e New Delhi. Le uniche conferme dell’esistenza di una proposta italiana, ma non del suo contenuto che resta misterioso, sono venute nei mesi scorsi da responsabili governativi indiani che hanno ammesso di “averla allo studio” e di essere impegnati “a verificarne la compatibilità giuridica”.
Sulla base della passata esperienza, si può presumere che accogliendo la richiesta i giudici della Corte fissino l’udienza per mercoledì o giovedì prossimi, in tempo quindi per prendere una decisione prima della scadenza della proroga. Nel caso della concessione dell’estensione del permesso si creerà un altro spazio temporale che diplomazia e politica dovranno sfruttare al meglio. In un eventuale scenario di rigetto della richiesta, invece, il governo italiano deciderà sul da farsi, e ovviamente non si tratterà di una scelta fra le più semplici. Quanto succederà, peraltro, avrà un riflesso sull’altro Fuciliere bloccato in India, Salvatore Girone, che continua a risiedere nell’ambasciata d’Italia e che, in occasione delle festività pasquali, ha ricevuto da alcuni giorni la visita della moglie e dei suoi due figli. Anche la sua situazione, ovviamente, viene esaminata con la massima attenzione dall’ambasciata e dalle autorità italiane. Una sua richiesta di permesso per recarsi in Italia e ricongiungersi con la sua famiglia è stata respinta a metà dicembre e questo ne ha fatto, secondo alcuni analisti, quasi un ostaggio nelle mani della giustizia indiana, complicando una situazione di per sé già estremamente difficile. L’analisi del caso sembra essersi infatti arenata perché dopo l’accettazione da parte della Corte Suprema indiana dell’esclusione della legge per la repressione della pirateria marittima (Sua Act), la polizia investigativa Nia non è in grado di presentare i capi di accusa, perché solo quella legge poteva estendersi fuori dalle acque territoriali dell’India.